#327 - 1 aprile 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Se è vero che sono gli uomini a caratterizzare i luoghi, a dare loro riconoscibilità,
a renderli affascinanti, è poi vero che sono i luoghi a restituire ricordi, affetti, nostalgie,
a pretendere un costante richiamo, una sottile ragnatela che avvolge i nostri desideri.

Il Mare di Sicilia

5 Eco e Narciso

di Angelo Zito

Era orgoglioso della sua bellezza, lodata da tutti, ma che lui stesso non conosceva. L’indovino Tiresia aveva profetizzato che sarebbe rimasto giovane e bello fino a che non avesse visto la sua immagine.
E Narciso attirava l’amore di tante ninfe, una di queste, Eco, affascinata da lui lo implorava inutilmente e la sua voce si consumava sempre più e alla fine, debole, riusciva a ripetere soltanto le ultime sillabe dell’amato che le sfuggiva. Un giorno Narciso affacciatosi su uno specchio d’acqua vide un giovane bellissimo, la sua immagine riflessa, e nel tentativo di afferrarla finí nelle acque.
Aveva scoperto finalmente l’oggetto dei suoi desideri, una bellezza assoluta che non aveva ancora trovato. Un fiore giallo spuntò sulla riva e Eco continuò a ricordare le parole dell’amato come un’eco che non ha risposta.

La superbia del fiore

Cosa vuoi da me ?
…da me?
Non voglio amarti
…amarti
Non mi cercare
…cercare
Sfugge Narciso
alla voce di Eco
che si fa sempre più debole.
Sfugge nella sua maschia virilità
al richiamo di una donna.
È certo che gli Dei lavorano per lui.
L’immagine riflessa nell’acqua
lo tenta, non sa resistere,
non sa chi sia,
solo l’ignoto lo seduce
e lo cattura.
Non voglio amarti
…amarti
Non mi cercare
…cercar
Inutilmente ricorda Eco
le sue parole.
Spunta, piegato sull’acqua,
un fiore giallo
che ha trovato un nome.

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