Superamento delle contrapposizioni pregiudiziali
Dialogo
di Amanzio Possenti
Dialogo, vocabolo che nella realtà quotidiana va riprendendo quota.
Mentre il mondo cammina sospinto dal desiderio di pace e avverte che ogni forma di violenza, a cominciare dalla guerra, è gesto intollerabile che destabilizza, cresce parimenti il bisogno di ricercare la via più limpida alla pace, agognata dai più ma combattuta da altri nel nome di aberranti motivazioni nazionalistiche o di potenza.
Ecco la riscoperta del dialogo, indicato in modo incisivo e pragmatico da papa Francesco, considerato il più chiaro sostenitore a livello mondiale, soprattutto perchè la Sua è scelta fondata sull’Amore e sulla Misericordia di Dio, non solo sulle indicazioni, pure importanti, dei governi e delle diplomazie. Pur se a queste ultime è affidato il senso di una ricerca obiettiva finalizzata. Che stenta a farsi strada.
Se per la guerra in Ucraina - Paese martoriato da bombe, distruzioni e infami crimini - il mondo intero attende annunci sostenibili di Pace, e non moltiplicazione di armi, solo l’apertura di un dialogo-confronto fra le parti in contrasto e le superpotenze coinvolte può aprire spiragli efficaci. Mediando fra possibile e auspicabile.
Se la parola dialogo non ha poteri magici, contiene tuttavia la radice del superamento delle contrapposizioni pregiudiziali: attraverso un dialogo serrato, serio, responsabile, sereno e ricco di buona volontà, può arrivare ‘il’ risultato non ‘un’ risultato. La Pace è realtà che non può accettare un ’basta così’, ossia una ‘convenienza’, bensì richiede la risposta di un’sì’ senza se e senza ma.