#326 - 18 marzo 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Teatro

Dalla "Trilogia sulle arti" di Thomas Bernhard

IL soccombente

di Loredana Fasciolo

Primo capitolo di un’ideale “trilogia sulle arti” che Bernhard scrive tra il 1983 e il 1985, Il soccombente è una riflessione sul mistero della musica e della genialità. Seguirono A colpi d'ascia (1984), incentrato sull'arte drammatica, e Antichi Maestri (1985), dedicato alla pittura.

IL soccombente

La vicenda si svolge a Salisburgo, quando tre promettenti pianisti decidono di seguire il corso di Vladimir Horowitz. Uno di questi giovani è Glenn Gould, virtuoso inarrivabile del pianoforte. Ed è proprio la schiacciante superiorità di Gould a segnare la vita di un altro dei giovani, Wertheimer. Annientato dalla magistrale esecuzione delle Variazioni Goldberg di Bach, fatta da Gould, il giovane soccombe alla consapevolezza che non potrà mai eguagliare il talento dell’amico.

IL soccombente

«Questo romanzo-monologo, insieme severo e sferzante – scrive Federico Tiezzi –, che Ruggero Cappuccio ha sfrondato dell’onnipresente invettiva antiaustriaca per sottolineare temi più universali quali le dinamiche contorte dei rapporti familiari e d’amicizia, si arrovella sul mistero del fallimento individuale e della disumanità dell’arte; e insieme racconta lo strazio dell’impossibilità di stabilire reali rapporti affettivi con i propri simili. In scena una piramide (ispirata alla tomba canoviana di Maria Cristina d’Austria a Vienna), contiene, totem mostruoso, un pianoforte Steinway, fonte di elevazione spirituale nell’arte e di disastri rovinosi nelle vite personali».

IL soccombente

Il racconto di Thomas Bernhard narra, attraverso le devastazioni dostoevskiane dei tre personaggi, un caso clinico di odio, disperazione e amore degno di Sigmund Freud.
E una domanda semplice e spietata si fa strada: fino a che punto siamo responsabili dei nostri fallimenti e della nostra infelicità?
Scrive ancora Tiezzi: «Attorno al pianoforte totem e feticcio idolatrato, tempio per Glenn Gould e luogo di tortura per il soccombente Wertheimer, si insinua la voce insieme feroce e dolente di un Narratore, visibilmente Thomas Bernhard stesso, che espone e viviseziona il rapporto che ha legato (e vincolato) l’io narrante e l’amico Wertheimer al geniale e folle Glenn Gould».

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