#326 - 18 marzo 2023
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 1° dicembre quando lascerà  il posto al n. 341. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Teatro

Dalla "Trilogia sulle arti" di Thomas Bernhard

IL soccombente

di Loredana Fasciolo

Primo capitolo di un’ideale “trilogia sulle arti” che Bernhard scrive tra il 1983 e il 1985, Il soccombente è una riflessione sul mistero della musica e della genialità. Seguirono A colpi d'ascia (1984), incentrato sull'arte drammatica, e Antichi Maestri (1985), dedicato alla pittura.

IL soccombente

La vicenda si svolge a Salisburgo, quando tre promettenti pianisti decidono di seguire il corso di Vladimir Horowitz. Uno di questi giovani è Glenn Gould, virtuoso inarrivabile del pianoforte. Ed è proprio la schiacciante superiorità di Gould a segnare la vita di un altro dei giovani, Wertheimer. Annientato dalla magistrale esecuzione delle Variazioni Goldberg di Bach, fatta da Gould, il giovane soccombe alla consapevolezza che non potrà mai eguagliare il talento dell’amico.

IL soccombente

«Questo romanzo-monologo, insieme severo e sferzante – scrive Federico Tiezzi –, che Ruggero Cappuccio ha sfrondato dell’onnipresente invettiva antiaustriaca per sottolineare temi più universali quali le dinamiche contorte dei rapporti familiari e d’amicizia, si arrovella sul mistero del fallimento individuale e della disumanità dell’arte; e insieme racconta lo strazio dell’impossibilità di stabilire reali rapporti affettivi con i propri simili. In scena una piramide (ispirata alla tomba canoviana di Maria Cristina d’Austria a Vienna), contiene, totem mostruoso, un pianoforte Steinway, fonte di elevazione spirituale nell’arte e di disastri rovinosi nelle vite personali».

IL soccombente

Il racconto di Thomas Bernhard narra, attraverso le devastazioni dostoevskiane dei tre personaggi, un caso clinico di odio, disperazione e amore degno di Sigmund Freud.
E una domanda semplice e spietata si fa strada: fino a che punto siamo responsabili dei nostri fallimenti e della nostra infelicità?
Scrive ancora Tiezzi: «Attorno al pianoforte totem e feticcio idolatrato, tempio per Glenn Gould e luogo di tortura per il soccombente Wertheimer, si insinua la voce insieme feroce e dolente di un Narratore, visibilmente Thomas Bernhard stesso, che espone e viviseziona il rapporto che ha legato (e vincolato) l’io narrante e l’amico Wertheimer al geniale e folle Glenn Gould».

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