Non solo Ucraina: ancora lutti e dolore
Lacrime e pace
di Amanzio Possenti
Prendo spunto da Lacrime e Pace - due momenti coincidenti nel ‘Miracolo delle Lacrime’ avvenuto nel 1522 a Treviglio (Bergamo) e commemorato nei giorni scorsi - per rimarcare il connubio inscindibile fra il pianto della Vergine e il concomitante e contemporaneo desiderio di Pace.
Come il generale francese Lautrec, uomo d’armi, depose elmo e spada davanti al prodigio delle Lacrime sancendo la conferma di un gesto di pace, purtroppo 501 anni dopo quel gesto, novelli Lautrec invasori imperversano, ma, a differenza del primo, non depongono le armi, anzi ne intensificano l’uso tragico. L‘Ucraina è sottoposta ad un’azione bellica permanente ormai da oltre un anno e persegue decisa la difesa del proprio territorio invaso da potenza straniera.
Servono ancora le Lacrime di Maria per ripristinare il valore (incommensurabile) della Pace, interpretandone l’urgenza di fronte agli orrori della guerra, che la Russia, Paese aggressore e invasore, in dispregio della verità, si ostina a chiamare ’operazione speciale militare’; né l’aggressione armata si ferma di fronte al terribile bilancio di 200 mila vittime fra civili e soldati sui due fronti.
Purtroppo non si intravvedono nè solleciti e concreti avvii di soluzioni pacificatrici (nonostante la risoluzione dell’assemblea Onu), nè tracce efficaci di negoziato. Continuano a parlare le armi, con la incombente minaccia nucleare. Mentre si amplia il fronte di chi chiede Pace, dialogo e cessazione del fuoco, per ora nessuna risposta all’attesa. Francesco ammonisce ed esorta continuamente, Voce ininterrotta e ferma di Pace, pregando che torni presto, indispensabile e prezioso strumento di accordo, di armonia e di serenità nei popoli.
Intanto il Pianto di Maria, rivolto a lenire le sofferenze, ricorda che la preghiera è fondamento per un futuro di crescita, ovunque, nell’amore, nella solidarietà, nella condivisione, certamente non nella guerra.
Le sue Lacrime non hanno epoca, sono gioia senza tempo, per tutti. Sta a noi condividerne, nella letizia della gratitudine, l’alto e perdurante profilo di Amore. Che è fonte di rinnovata speranza verso la Pace profondamente sospirata.