#325 - 4 marzo 2023
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
curiosità

Trenini "Vaca Mora"

di Roberto Bonsi

Trenini

“Ciuf, ciuuf, ciuuuf…!.” questo singolare suono onomatopeico, ci richiama prontamente allo sferragliare del treno sulle rotaie o meglio ancor di più dire, sulla strada ferrata o su i binari.
Da quel che sappiamo, il primo che riuscì a far muovere un veicolo su rotaie, questo grazie all’allora per molti versi innovativa forza del vapore, fu l’inventore britannico, Richard Trevithick, che in un giorno del lontanissimo febbraio del 1804 costruì la primissima locomotiva a vapore funzionante, questo per facilitare i lavori attorno e dentro la miniera di Pennydarren nel Galles.
Circa 21 anni più tardi, lo stesso Trevithick, utilizzò un nuovo modello di locomotiva a vapore, e fu così creata la prima ferrovia pubblica, che fu la “Stockton & Darlington Railway s”, e si era ormai sul finire della magica “epopea” della “Prima Rivoluzione Industriale”.

Trenini

Sotto il regno di Ferdinando II° di Borbone-Parma …, e veniamo così in quel che allora fu il “Regno delle Due Sicilie”, fu inaugurato il primo tronco ferroviario di soli 8 km. della linea Napoli-Portici. Correva l’anno 1839, e questo fu il primo tragitto su strada ferrata in quello che è oggi il nostro Paese.
Sarebbe davvero molto interessante poter scrivere della pur sempre avvincente storia delle ferrovie italiane, ma in questo numero ci limitiamo a raccontarvi di alcuni rami anche non intersecanti tra di loro, che nel Triveneto o meglio nella Venezia Euganea, hanno reso più facile e meno stancante ed oneroso, il collegamento tra alcune città, dei viaggiatori e delle merci, che pigliavano il mezzo di trasporto alla bisogna, favorendo di fatto anche la non brillante economia di quel tempo, ed in questo nostro caso, vi scriviamo dei treni della “Vaca Mora” (n.d.a.: Mucca nera) con comprensibile e chiara allusione alla mucca da latte.
Anche i trenini, i treni e le loro vecchie locomotive, comprese quelle moderne con il pantografo, i locomotori, ed treni ”superveloci” di oggigiorno, hanno visto loro “affibbiato” una sorta di simpatico nomignolo, dato dai ferrovieri stessi e dalla popolazione che ha usato ed usa quotidianamente come “pendolare” e periodicamente come “businessmen” e come turista, questo più che mai attuale e popolarissimo mezzo di locomozione.
Ecco qui di seguito, conosciamo solo alcuni dei soprannomi a loro dati: L’”Inglesina”, Il “Crematoio”, la “Regina”, la “Ballerina”, la “Signorina”, la “Caprottina”, le “Rumene”, la “Wilson”, la “Giulia”, l’”Americana”, Il “Krassin” (o “Scassabinario”), la “Cagabasso”, l’”Ochetta”, il “Bombolone”, la “Micetta, e molti altri ancora. P.s.: (Se volete sapere degli altri nomignoli, ed i loro specifici significati, ed in breve anche la conformazione delle stesse, potete comunque andare su. “Google” alla voce:wikipedia.org (Soprannomi di rotabili ferroviari), e tra questi vi è per l’appunto, anche la “Vaca Mora”.

Trenini

Scriviamo ora della prima “Vaca Mora” che ci appare come in un “flashback”nella nostra mente, e vi informiamo su quella che - dotata di una primordiale ma per quei tempi - pur sempre efficace cremagliera, si arrampicava, ed è proprio il caso di scriverlo, sui ripidi costoni dell’Altopiano di Asiago, nel vicentino; e questo fu uno dei primi treni a vapore, di montagna.
Curiosità per curiosità, o meglio con una certa “curiosaggine”, che a quanto pare non è solo un termine di sola impronta femminile, venne, per così dire ribattezzato, come “Trenino della “Vaca Mora”, e qui c’è pure una breve storiella da raccontare: Pare che nel “Secondo Dopoguerra”, i mariti, e perlopiù quelli con maggior denaro in tasca, e non solo, avessero l’abitudine di mandare le loro gentili consorti a villeggiare sull’Altopiano appena citato, specialmente per far loro trascorrere la già ben nota “Settimana bianca”; cosicché i mariti impegnati in pianura nelle loro diversificate mansioni lavorative, affidavano le loro mogli alle … per così dire, attente … cure di aitanti maestri di sci, affinchè potessero meglio imparare questa loro attività, per così dire, di puro svago e di salubrità varia. Durante i fine settimana quando i mariti salivano sulla “Vaca Mora “ per ricongiungersi con le loro … mogliettine vacanziere, qualche ferroviere, così per celia, mise più di una volta delle traversine di ferro sul comignolo fumaiolo della locomotiva a vapore, ed in questo particolar modo, il fumo uscendo, si delineava o meglio si biforcava a mò di irriverenti … corna … .

Trenini

La “Vaca Mora” dell’Altopiano, in prossimità delle stazioni di Cogollo del Cengio e di Campiello, Thiene-Rocchette-Asiago,Thiene-Rocchette-Asiago, ovvero la linea ferroviaria: Thiene-Rocchette-Asiago, in prossimità delle stazioni di Cogollo del Cengio e di Campiello, a causa di un netto dislivello pari a 700 m.s.l. del mare ed in un percorso di appena 6 chilometri, faticava notevolmente, e riduceva così il suo già lento avanzare,Il treno andava sempre a circa 40 , 45 Km. all’ora, ed ancor meno, e grazie a ciò, spesso e volentieri, i ragazzotti a bordo, scendevano con attenzione e con un veloce salto, ed andavano a raccogliere un piccolo fiore, poi con il classico …“fiatone” in gola riuscivano a risalire sull’ultima carrozza, e di seguito a portare il fiore per “omaggiare” la ragazza da conquistare o quella, più o meno apparentemente di … “turno”.

Grande artefice dei collegamenti ferroviari dell’Alto-vicentino, fu il Sen. Alessandro Rossi (n.d.a.: della nota famiglia dell’industria laniera in loco, ancor oggi operante). Per tutto quanto riguarda questo treno, e tutti gli altri, verificare maggiori e più approfondite notizie, sul sito web: www.vacamora.it. Nel periodo della “Prima Guerra Mondiale” questo tipo di percorso ferroviario e di quelle adiacenti, fu anche reso opportuno per il trasporto di materiale bellico. Durante il periodo risalente al cosiddetto: “Boom economico”, finita da poco l’ultima guerra, e con lo “stragrande” desiderio di vivere con maggior allegria e con una nuova e diversa consapevolezza, anche per via della costruzione di nuovi collegamenti stradali, il trasporto ferroviario in quel territorio ed un pò ovunque, divenne così a tutti gli effetti antieconomico e si procedette ben presto alla chiusura totale del trasporto su rotaia appena citato, ed oggi al posto delle rotaie a scartamento ridotto o meno, vi è una significativa e panoramicissima pista ciclabile al servizio dei cicloamatori, siano essi turisti oppure stanziali, tutto questo quasi ovunque in Italia, questo al posto delle ferrovie dismesse.
Fu costruita anche la ferrovia che univa Vicenza alla non lontana Schio, sotto le pendici dell’Altopiano:

Trenini

La vera e propria “Vaca Mora”, rimasta ancor oggi nelle menti e soprattutto nel cuore degli abitanti e dei suoi vecchi fruitori, nell’area dove per anni ha percorso il suo tratto rotabile, è quella della linea ferroviaria: Piove di Sacco- Adria-Mestre (n.d.a.: La prima nella provincia di Padova, la seconda in quel di Rovigo, e la terza, nella provincia di Venezia), e tale ferrovia è ancor oggi funzionante.
Il 28 ottobre del 2021 la “Littorina” che univa giornalmente Adria a Mestre ha compiuti ben 90 anni.
La linea Piove di Sacco-Adria, fu iniziata nel corso dell’anno 1916 mentre il suo prolungamento con Mestre, fu inaugurato proprio il 28 ottobre del 1931 ed il prolungamento con Venezia, fu completato nel 1938.
La linea in questione è a binario unico e gode di uno scartamento “standard”.
La distanza su strada ferrata tra Adria e Mestre è di soli 57 chilometri. Uno tra i piccoli ma pur sempre importanti centri che questa linea percorre è quello di Cavarzere nella provincia di Venezia.

Trenini

Prima di concludere, non vogliamo dimenticare che nato nei primi anni del secolo scorso, ovvero del ‘900, sempre in provincia di Vicenza, fu inaugurato anche il tragitto tra questo capoluogo del Veneto con il centro termale e sciistico di Recoaro Terme, sempre nell’alto Vicentino, qui inteso anche e soprattutto come briosa località di Montagna. Su questo treno, anch’esso allora definito della: Vaca Mora”, si racconta quasi al pari di quanto si narrava circa la “Vaca Mora” che si … “inerpicava” sui contrafforti dell’Altopiano di Asiago, che tale trenino veniva così chiamato perché quando lo stesso entrava nel buio di una galleria, pressoché tutti gli scompartimenti delle varie carrozze, si riempivano in maniera diffusa dell’acre fumo che fuoriusciva dalla ciminiera della locomotiva stessa, e quando il treno usciva dal tunnel ferroviario, la stessa locomotiva aveva due lunghe colonne di nero fumo che arginavano entrambi i lati della locomotiva in questione, tanto da sembrare una “Vaca Mora” non priva delle sue poderose corna.
Sta ai lettori ora dare l’ennesimo pari significato a tutto ciò.

Trenini

La linea: Adria-Venezia (Mestre), e le linee: Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona, sono da poco state affidate all’odierna maggiore efficienza di Trenitalia, e comprensibilmente tutte queste linee un tantino “arcaiche” ma anche “favoleggianti” nel loro percorso storico a ritroso, godono così di nette migliorie per le opportunità di viaggio e per la sicurezza di ogni viaggiatore. Voi però dovreste meglio conoscere quanto di bello, interessante e soprattutto conoscitivo, potete avere nel frequentare i treni storici della Fondazione FF.SS. che circolano in tutto il nostro Paese, e ci fanno apprezzare luoghi ameni e realtà di natura folkloristica e non solo.

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