#321 - 7 gennaio 2023
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Diario

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Poetesse: Saffo

Metrica raffinata e musicale, per cantare la forza dolceamara

Sei venuta e hai fatto bene, io ti alenavo.
E che refrigerio hai dato al mio cuore
rovente d'amore.

L’unica certezza è che Saffo sia la poetessa più antica d’Europa. Secondo il lessico della Suda nacque a Ereso, città della costa sud-occidentale di Lesbo intorno al 630 a.C. e visse a Mitilene. Secondo altre fonti, tra cui Erodoto, sarebbe proprio la città di Mitilene ad aver dato i natali alla poetessa di origini aristocratiche.

Poetesse: SaffoPoetesse: Saffo

Dei genitori conosciamo i nomi (Scamandro il padre e Cleide la madre); sappiamo anche che Saffo aveva tre fratelli e che ha sposato il ricco Cercila da cui ebbe una figlia.

Quasi certa è la notizia dell’esilio, intorno al 600 a.C., per problemi politici del marito; leggendaria pare essere, invece, la notizia del suicidio della poetessa: a causa dell’amore non ricambiato del bellissimo Faone, Saffo si sarebbe lanciata dalla rupe di Leucade, luogo privilegiato da chi voleva liberarsi di una pena.

L’attività poetica di Saffo può essere compresa solo in relazione al tiaso, un’associazione femminile finalizzata all’educazione di giovani aristocratiche alla vita adulta e al matrimonio, in seno al quale si veneravano divinità femminili quali, soprattutto, Afrodite. Nel percorso educativo, particolare attenzione era riservata a valori quali l’eros, la grazia, il canto, la danza, la bellezza; ed è in questa dimensione che vanno contestualizzati i rapporti omoerotici che con ogni probabilità si praticavano all’interno del tiaso.

La produzione poetica di Saffo fu ampia, ma sono giunti a noi solo frammenti, molto brevi, a volte di una sola parola. I frammenti sono noti per citazione indiretta da parte di altri autori o grazie ai ritrovamenti papiracei. La lingua è il dialetto greco eolico di Lesbo, impreziosito dall’inserimento di forme omeriche e da una cornice metrica di estrema raffinatezza e musicalità: la strofe saffica, formata da tre endecasillabi saffici e un adonio.
I temi privilegiati nella produzione poetica di Saffo riguardano innanzitutto l’eros, forza “dolceamara” che “scioglie le membra” celebrata in ogni sua forma e sfumatura: dalla gelosia, al rimpianto, alla passione.

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