Il Quokka
Un marsupiale che sorride
di Roberto Bonsi
Di animali con delle fattezze strane, ve ne sono diversi al mondo, e se vogliamo mirare nel senso della nostra sin qui acquisita specifica conoscenza, voliamo ora in un battibaleno in un Paese molto lontano, che è posto agli antipodi del nostro consunto “Stivale”.
Il suo immenso territorio lo fa configurare in cartografia come se fosse un’ isola davvero molto estesa, e così è, ma è anche l’ultimo (n.d.a.: il continente nuovo) ad esser stato scoperto dall’uomo: l’Australia, una Nazione e quindi uno Stato che è strettamente legata al “Commonwealth”, grazie al quale il Capo dello Stato è il monarca britannico Re Charles III° Mountbatten-Windsor, figlio primogenito e successore dell’autorevole, lungimirante ed oggi compianta Queen Elizabeth II.
Non stiamo ad enumerarvi tutte le bellezze e le particolarità di questo continente australe (n.d.a.: da qui il nome). Molti sono i documentari che lo riguardano, e per quanto riguarda il nostro Paese, come ben saprete, vi è persino una pellicola cinematografica intitolata: “Bello, onesto, emigrato Australia, sposerebbe compaesana illibata”, un lungo titolo alla Wertmuller per questo film a suo tempo diretto dal regista Luigi Zampa, ed interpretato da quel nostro “fustigatore dell’italico costume” che risponde al nome di Alberto Sordi, l’attore comico romano di Trastevere, morto nel 2003 nella sua Roma all’età di 82 anni a causa di un tumore al polmone.
Protagonista femminile del film in questione fu l’altrettanto affermata attrice italo-franco- tunisina Claudia Cardinale.
Sull’Australia ci si può documentare in vari modi e così considerare i suoi molteplici ed affascinanti aspetti, ed in questo nostro scritto desideriamo soffermarci sugli animali che popolano questo continente. Sono di numerose specie, e qui possiamo elencarvi il più conosciuto e in un certo senso anche il più amato, sempre grazie alle cronache giornalistiche di settore e no, ai “docufilms” ed ai “cartoons”, tutto questo a detta di quanto espresso dall’immaginario collettivo.
Il mammifero marsupiale emblema di questo continente è il saltellante canguro, ma di seguito vi sono pure il koala, l’emù, il wombat, il coccodrillo di mare, il serpente tigre, il diavolo della Tasmania, il box-jellyfish, il dugongo, il claumidosauro, l’ornitorinco, ed innumerevoli altri.
Ma il mammifero del quale ora parliamo è il Quokka. Che strano nome, e che strano animale è !?
Come vedete nelle immagini fotografiche che accompagnano questo articolo, ha un piccolo muso molto particolare con un accenno di sorriso che pare prestampato. Assomiglia quasi ad un koala, che però è di dimensioni maggiori... come un gatto domestico.
Il kuokka un piccolo macropodide, unico componente del genere Setonix di Lesson 1842, che come altri marsupiali, si muove solitamente con il favore delle tenebre. E' un erbivoro. Il Quokka si trova in genere nel sud-ovest dell’Australia occidentale, ed è praticamente in fase di estinzione. E’ in grado di arrampicarsi su alberelli e su arbusti. Ha un peso corporeo che si aggira tra i due e mezzo e cinque kilogrammi, ed è lungo tra i 40 e i 54 cm. Possiede una coda fin troppo corta per un macrolide, 25 – 30 cm. Ha un mantello di colore bruno lievemente brizzolato, e di struttura è piuttosto tozzo. I Quokka vivono in gruppi numerosi e si nutrono principalmente di fogliame, di graminacee e di piante acquatiche.
I turisti ed i visitatori che hanno modo di avvicinare questi animali devono stare attenti a non dar loro da mangiare dei cibi per loro stessi non opportuni, come ad esempio il pane. Oltre l’area geografica sopra descritta, i Quokka sono prrsenti sull'australiana isola di Rottnest e qui si riproducono specialmente sul finire dell’estate australe, dando alla luce un solo un cucciolo, mentre sul continente “figliano” in ogni periodo dell’anno.
Il modo di muoversi e di saltare dei quokka è parimente simile a quello del canguro. Per nulla intimoriti dall’uomo, sono quasi sempre loro i primi ad avvicinarsi a noi animali bipedi di altra specie (n.d.a.: homo sapiens-sapiens). E’ severamente vietato dar loro la caccia, e guai a ferirli o addirittura ad ucciderli. Pene pecuniarie severe per chi si azzarda e viene colto in flagranza di reato, oppure scoperto successivamente. Essendo, come già abbiamo scritto, un animale molto vulnerabile, questo specie nel continente, è fortemente minacciato da volpi e da gatti selvatici, serpenti, cani e da gatti domestici, ed anche dal dingo (n.d.a.: un mammifero della famiglia dei canidi, una sorta di cane-lupo).
Si narra che i primi europei giunti sul suolo australiano, abbiano visto come primissimi animali, proprio i quokka. Le cronache raccontano che un marinaio dei Paesi Bassi, tale Samuel Volckertzoon ebbe modo di scrivere di aver visto un gatto selvatico sull’isola di Rottnest, questo nel corso dell’anno 1650, mentre quasi trent’anni dopo il capitano di marina nonché esploratore, Willem de Vlamingh visto il quokka, lo scambiò per un grosso topo tipo una pantegana , e battezzò questa isola per l’appunto con il nome di Rottnest, in quanto in lingua olandese significava: “Nido di ratti”.
Furono proprio gli olandesi a battezzare l’Australia di oggi con l’allora storico nome di ”NieuwHolland” (“Nuova Olanda”). Se andate su: “Google” scrivendo il nome di questo animale, potete brevemente osservarlo con la formula 3D e sentirne il tipico e breve verso di richiamo. D' all’aspetto gioviale ed a prima vista accomodante, non si ritrae o scappa quando qualcuno vuol farsi ritrarre o meglio farsi un”selfie” con lui.
Specie protetta perchè in via di estinzione, il quokka ama nascondersi ai nemici predatori camuffandosi tra i fitti arbusti, e nei periodi di siccità riesce a nutrirsi attraverso le piante. E’ anche un abile nuotatore, ma nuota di rado. Esiste però un particolare che non gli rende di certo merito: quando una madre quokka viene apertamente minacciata da un qualsiasi predatore, non esita a sacrificare il figliolo seminascosto nel suo confortevole marsupio:
lo estrae dallo stesso marsupio, agitandolo in direzione del predatore di turno, quasi a mò di esca, e la stessa madre in quell’attimo, così degenere, lo abbandona prontamente, e quindi fugge dalla scena dell’agguato e dall’attacco brutale. Non dobbiamo però porre in atto alcun giudizio in merito perché nell’ambito della sua natura, sacrificando il suo cucciolo, determina cosi il suo istinto di sopravvivenza.
Come già abbiamo scritto il quokka è un animale che ama il contatto con l’uomo ma diventa aggressivo solamente se si sente o viene minacciato, e in questo caso può graffiare o addirittura mordere. Attenzione dunque ad accarezzarlo o a prenderlo in braccio, in quanto è talmente delicato, che potrebbe subire anche delle serie lesioni.
I quokka vivono perlopiù in grossi gruppi, non posseggono il senso della comunità e non hanno neppure alcuna ben determinata struttura sociale. Si ritrovano accomunati solo per motivi di difesa o per consumare un pasto. Oltre ad arrampicarsi almeno fino ai due metri di altezza, si nascondono anche in apposite tane, questo per la loro sicurezza. Le loro forti zampette posteriori possono ben tirare dei “solenni” calci. Il maschio dei quokka va dalla stessa sua designata compagna per numerosi cicli riproduttivi, ma questo non è per una carica affettiva o per monogamia, ma è per una sola questione di sopravvivenza o di mera convenienza, Non vi sono per lui delle determinate stagioni degli amori, ma comunemente si accoppia tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, e salta il rituale del corteggiamento per andare così come si suol dire subito al sodo. La femmina del quokka come tante altre del mondo animale, compreso l’uomo, ha sempre per così dire l’ultima parola, e ad un certo punto può anche rifiutare il maschi. La sua gravidanza dura un solo una trentina di giorni e può partorire un cucciolo alla vola, e come mammifero può allattare fino ai sei mesi di età il suo piccolo. Durante la gestione, il maschio si cura della femmina, e dopo la nascita del figliolo, si predispone ad abbandonare entrambi. Questo simpatico ed originale mammifero marsupiale ha una durata di vita di circa 10-15 anni, ed suo tratto distintivo come già scritto, è il suo musetto che par essere una sorta di gradevole sorriso, ed è stato per questo motivo definito come “l’animale più allegro al mondo”. La sua presenza in questi luoghi è seriamente minacciata , e di questo ne abbiamo già dato un effettivo riscontro, il tutto anche a causa del cambiamento del clima e dell’eccessiva deforestazione. Gli aborigeni australiani chiamavano i quokka con i nomi di “gwaga” o “Kwaka” e da qui è poi scaturito il termine: quokka.