Il Diario "Conoscenda" '22 ideato per insegnanti e studenti
è dedicato all' Ariosto con l' Orlando Furioso e ad altri canti
Ironia e Autoironia
Conoscenda 2022 - 11
Interventi di Francesco Sinopoli - Ermanno Detti - Francesca Baldini
Illustrazioni di Alberto Ruggieri
L’ironia è alla base della concezione del meraviglioso ariostesco.
Essa consente all’Autore non solo di operare uno scambio continuo tra finzione e realtà, ma anche di trattare la materia narrata con indulgente saggezza.
Il lettore viene così posto, pirandellianamente, di fronte a prospettive molteplici, rispetto alle quali egli è libero di sce¬gliere a chi indirizzare i sensi della sua umana comprensione.
Pensoso più d’un’ora a capo basso
stette, Signore, il cavallier dolente;
poi cominciò con suono afflitto e lasso
a lamentarsi sì soavemente,
ch’avrebbe di pietà spezzato un sasso,
una tigre crudel fatta clemente.
Sospirante piangea, tal ch’un ruscello
parean le guance, e ’l petto un Mongibello.
– Pensier – dicea – che ’l cor m’agghiacci et ardi,
e causi il duol che sempre il rode e lima,
che debbo far, poi ch’io son giunto tardi,
e ch’altri a corre il frutto è andato prima?
a pena avuto io n’ho parole e sguardi,
ed altri n’ha tutta la spoglia opima.
Se non ne tocca a me frutto né fiore,
perché affligger per lei mi vuo’ più il core?
Orlando Furioso, I, 40-41