#316 - 15 ottobre 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Costume e Società

Letter@perta

Il brigante abruzzese

di Dante Fasciolo

C’era una volta, ora non più.
La bisaccia e lo schioppo e la croce,
non mancano mai nel tuo abbigliamento;
c’è poi il cappello di feltro e di lana,
e, indispensabili, pesanti scarponcini di cuoio.
Sei così da capo a piedi, di giorno e di notte,
in estate e in inverno, e la tua barba nera
cresce ogni giorno di più, perché sempre di più
s’allontana il giorno di un’autoaccorciatina.

Il brigante abruzzese

Vivi per lo più in montagna,
e scendi a valle con i tuoi compagni
per fare scorribande, rapine e omicidi:
per indole violenta, per fame, per vendetta.
Di qua e di là della Majella, al nord e al sud
del vasto e selvaggio e impenetrabile territorio d’Abruzzo,
sposti i tuoi rifugi e ti lasci influenzare e guidare
dai comandi borbonici o pontifici, tuoi riferimenti.
Tanti i tuoi nomi sinonimi di terrore:
Antonio La Vella a Sulmona, Pasquale Mancini a Pacentro,
e Marcucci, Mecola, Tamburini, Valerio, Croce di Tola…
tristemente attivi fino al 1870, fine della guerra.

Restano parole: “i cafoni veggono nel brigante
il vindice dei torti che la società loro infligge”…
scolpite con altre nelle rocce della tavola del brigante
gelosamente custodita da Madre Majella.

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