In attesa di una seria presa di responsabilità politica e sociale
Rincari
di Amanzio Possenti
Sarà un autunno duro, sento ripetere, ma non è purtroppo una novità - tutt’altro - questa attesa snervante per le famiglie: spiace doverlo scrivere esponendomi magari alla figura di chi ama ricordare e non tacere notizie del passato recente e remoto.
Ad ogni arrivo di fine estate, da anni è diventato un mantra classico – da parte della informazione, sulla scia di sindacati e partiti - convogliare l’attenzione sull’ ”autunno duro“ o ”autunno caldo”, con previsioni preoccupanti.
Temi, inflazione, aziende in chiusura, licenziamenti, Italia in panne, e via dicendo.
Ora che la situazione è fortemente critica a causa della crescita esponenziale dei costi di energia e materie prime, con una guerra (irresponsabilmente avviata) che preme alle porte di casa, ecco l’ultima delle cattive proiezioni lette nei giorni scorsi in pieno e surriscaldato clima elettorale: nei mesi fra settembre e novembre graverà un peso economico ulteriore di 711 euro per ogni famiglia, dati i rincari in essere.
Gli osservatori incalzano: dove finiremo? Per giunta con i problemi che si creerebbero (il condizionale non è un eufemismo...) nel domani dell’esito elettorale: ‘un Paese nel disastro’, denuncia e prevede il centro sinistra ‘se vincesse la destra’, ’no, cambieremo il Paese’, replica la parte contestata. Gli slogan si sprecano, frutti di parte. E i problemi reali?
Dove sta il futuro? Nell’ipotetico ”autunno caldo” o in uno spazio creativo al buon senso e alla fiducia nel fare Politica responsabile ?