#312 - 30 luglio 2022
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Arte

Un’installazione con olii e sculture

Essere Persona, Essere Natura

Giorgio Piccaia

a cura di Stefania Salvatore - contributo critico di Pietro Ernesto Malgarini

Giorgio Piccaia presenta a Lesa presso l’Ex Società Operaia la mostra dal titolo Essere Persona, Essere Natura con un’installazione site specific dal titolo La Spirale.
La sala è utilizzata come uno scenario dove il visitatore viaggia fisicamente tra le opere dell’artista di Agrate Conturbia, dove i numeri della sequenza, i myosotis, la bussola, e i punti cardinale orientano e disorientano.

Giorgio PiccaiaGiorgio Piccaia

Luca Bona, sindaco di Lesa: “Il nostro Comune è onorato di ospitare questo progetto site specific dell’artista internazionale Giorgio Piccaia, la sala dell’Ex Società Operaia è un luogo altamente simbolico. Due sono le installazioni site specific attualmente in mostra dell’artista ginevrino una a Venezia presso il Palazzo Donà dalle Rose e l’altra a Lesa e questo ci fa veramente piacere, due città d’acqua che ospitano le opere di Piccaia. Installazioni per riflettere sul rapporto tra uomo e natura”.

Giorgio Piccaia

Giorgio Piccaia: “Questa mostra è un mio omaggio alla natura umana, ho trattato lo spazio in riva al lago come uno scenario dove attraverso i numeri della Sequenza di Fibonacci ci si rapporta con la spiritualità e la natura. Tutto ruota intorno a La Spirale, una spirale che è labirinto e nautilus. Una spirale per entrare e uscire dalle nostre paure, una spirale iniziatica per rapportarci con l’Essere supremo, dove l’inizio della mostra ci riporta all’umiltà e alla incompiutezza della vita. I quattro rotoli e le grandi tele la specchiano e l’avvolgono tutt’intorno”.

Stefania Salvatore, curatrice della mostra: “La spirale si specchia nelle grandi tele poste sulle pareti che esprimono l’illusione.
La bellezza dell’illusione delle tele richiama al senso del nostro essere in armonia con la natura, la sezione aurea sottende questa armonia”.

Giorgio Piccaia

Pietro Ernesto Malgarini: “L’acquario” (2018, acrilico su tela) – ecco la metafora per un cielo, che protende all’infinito.
Altresì il dipanarsi di una visione del mondo che richiama al paradiso terrestre, è un blu che va oltre il nostro universo.
È un blu di un altro universo, di migliaia altri, infiniti universi”.

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