#312 - 30 luglio 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Lavoro

Statistiche

di Amanzio Possenti

Un dato è certo, le statistiche si alimentano di imprevedibilità, assai più che normalità: possiamo affermarlo di fronte ai dati Istat e Fondo Monetario Internazionale che nei giorni scorsi hanno reso noto informazioni statistiche a dir poco positivamente sorprendenti sul lavoro e sui conti economici italiani, mentre sia gli operatori finanziari sia la stampa specializzata temevano risultati negativi.

Il numero degli occupati in giugno ha registrato un balzo all’insù rispetto a maggio - + 83 mila unità - e quello dei disoccupati (2 milioni) in regresso dello 0,2% su base mensile. Ma il dato più importante, che fa compiere all’Italia un salto in avanti inaspettato, superiore a quello tedesco (solitamente decantatissimo nel confronto), è il record di lavoratori dipendenti addirittura dal 1977,ovvero 18,1 milioni di attivi, il che significa un tasso occupazionale attestato sul 60,1%,percentuale lodata come assai qualificante.

Statistiche

Si presenta subito l’altra faccia della nostra economia a smorzare i toni: il debito pubblico, sempre molto elevato.Alla fine del 2022,secondo le stime Fmi, dovrebbe risultare del 147,7% che, pur molto alto, presenterebbe un calo del 6,6% rispetto a quello del 2020, piena epoca covid, ben lontano nei confronti del 134,1% del 2019. Resta ancora molto, molto da fare: prima necessità evidente, il miglioramento forte e costante dei conti, ancor più nel clima di pesante inflazione prevista a fine 2022, intorno al 6,7% ( con recupero consistente, secondo le previsioni, del 3,5% nel prossimo anno).
Alti e bassi di un’economia che soffre e a fronte di chiarori positivi lascia intravvedere grosse incertezze.

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