L'omaggio ad un grande scultore
Milano - Palazzo Reale - fino al l' 11 settembre 2022
Francesco Somaini
di Roberto Bonsi
Solo in parte “archiviato” il triste e cruento evento pandemico, in mezzo ai suoi tanti perché ed alla confusione sul tema virus, ecco che finalmente anche la Cultura tende a riaprire alla “grande”, ed in questo caso intendiamo scrivere del Palazzo Reale di Milano, da tempo importante luogo di eventi e di manifestazioni, ben visibile dirimpettaio dell’imponente Duomo, luogo di culto dalle possenti pareti ossolane, quel marmo di Candoglia che tanto ci rappresenta in loco.
In questo contesto che… “odora” di antiche storie, è ospitata una mostra di opere scultoree che sempre ed in un qualche modo fa riferimento alla città di Milano, soprattutto perché il compianto suo autore, Francesco Somaini, per l’appunto artista di rango, come professione, è vissuto, ha studiato e a lavorato proprio in questa città, oggi più che mai riscoperta dal turismo di massa, che sta facendo della stessa, una tra le città “genius-loci” tra le più visitate in Italia.
Chi è stato Francesco Somaini?. A suo imperituro ricordo, la sua famiglia, avendo come sua diretta rappresentante, la figlia, professoressa Luisa, ha creata una Fondazione con Sede sempre in Milano, la quale intende così perpetuare il messaggio scaturito dall’”opera-omnia” dell’artista stesso.
L’Ente in questione è una delle voci in capitolo che ha in modo fattivo contribuito a far nascere questa importante rassegna del suo lavoro, ed il tutto si snoda tra il Palazzo Reale ed il vicino Museo del Novecento (n.d.a.: quest’ultimo eretto dopo l’abbattimento della cosiddetta: “Manica Lunga” edificio di prolungamento appartenente allo stesso Palazzo Reale. Struttura museale la seconda, ospitata nello storico Palazzo dell’Arengario, noto specie in passato per le adunate di “mussoliniana memoria”e quindi per “arringhe” [n.d.a.: da qui il nome], del celebrato ma anche discusso Primo Ministro di allora, e che lì chiamava il popolo a concione), senza scordarci dell’altra Sede, cioè la Fondazione a lui dedicata.
Sull’acciottolato della Piazzetta Reale antistante i primi due musei, vi sono in rappresentanza della stessa mostra, due alte sculture del Somaini, così materialmente esposte per svolgere come una sorta di richiamo a quelle poi visibili internamente, nei palazzi menzionati. Sculture che purtroppo vengono anche recepite sul come posizionare il deretano in un’ipotetica ombra contro la forte calura estiva che pervade pesantemente su tutti noi. Mettiamola comunque in positivo, in quanto è anche normale e bello stare all’ombra di un’opera d’arte, questo però inteso in senso strettamente lato...
Per giungere alla mostra in questione, ci siamo faticosamente fatti “largo” tra un’inesauribile … “marea” di “gens mediolanensis”, forestieri e stranieri, occupati tra “shopping” e visite culturali, od altro, e che sempre … “brulicano” attorno, e nel “cuore” di Milano (n.d.a.: e qui potrebbe aver ragione il buon Vittorio Sgarbi, nel pronunziare a volte e con marcata irruenza, questo un po’ a torto ed un po’ a ragione, un termine risalente ai piccoli bovini dell’Ordine Artiodactyla che popolano perlopiù le nostre campagne ed i nostri monti).
Finalmente giunti a Palazzo Reale abbiamo preso parte alla conferenza-Stampa di prammatica, curata dalla brava Stefania Bertelli, piacevolissima responsabile, dall’eleganza “Gipsy” e dal carattere “effervescente naturale”, gioiello dell’ “Artemide P.R.”
Ci siamo chiesti, ma chi è Somaini, il personaggio pubblico a cui è dedicata la mostra? L’artista in questione è nato in quel di Lomazzo nel comasco, il 6 agosto 1926, ed è deceduto il 19 novembre 2005 a Como. Giovanissimo frequenta l’ “ Accademia delle Belle Arti” di Brera”, seguendo i corsi curati dall’”epico” e non dimenticato scultore orobico (n.d.a.: bergamasco), Giacomo Manzù.
Le opere prime del Somaini, rappresentavano un tipo di lavorazione post-impressionista. Laurea in Legge, si ispirò ben presto a delle correnti artistiche franco-elvetiche, vivendo per diverso tempo sia Oltralpe che nella vicina Confederazioine. Nel corso dell’anno 1954 prese parte al “Primo Salone della Scultura Astratta” che si tenne a Parigi. Le sue sculture composte da materiali metallici, furono definite: “Conglomerati ferrosi”.
L’’operato del Somaini è basato principalmente sulla Scultura e come tale è riconosciuto anche a livello internazionale, ma ha realizzato anche dei dipinti e si è cimentato pure con la fotografia. Nel corso della sua intensa attività artistica ha collaborato con l’architetto Luigi Caccia Dominioni ed altri architetti di primo piano al pari del Caccia-Dominioni stesso. Sue opere sono visibili in musei della Città del Vaticano, negli “States”, ed in molti Paesi dell’Unione Europea, e persino in Giappone ed in Nuova Zelanda. Nel 1962 prende parte al “V° Festival dei Due Mondi” in quel di Spoleto in Umbria. Nel lontano 1956 viene esaltato dalla critica nel corso della “XXVIII Edizione della Biennale di Venezia”, ed è qui che avvenne il suo vero e proprio debutto, e successivamente raggiunge una fama mondiale, partecipando alla “quinta Biennale di San Paolo del Brasile” e da lì a penetrare nel mercato americano-statunitense il passo fu davvero breve. Prende parte sempre a Venezia alla “30ma Biennale” e poi a Parigi, dove nel corso della “Seconda Biennale” gli viene concesso il “Premio della Critica” francese.
Espone a Torino, e dopo la città sabauda, arriva a New York,e lì nella “Grande Mela”, è ospite del locale “Centro Italiano di Cultura”, di seguito espone alla Galleria “Odyssia” di Roma e alla Galleria “Blu” di Milano. Nel 1979 espone a Duisburg nell’allora Germania Ovest, e l’anno dopo presso l’ “Orto Botanico” di Lucca. Sue Mostre antologiche furono varate nel corso degli anni’80 a Milano, a Roma, a Carrara e a Pergine Valsugana, nel Trentino. Espone al Palazzo Ducale di Genova, ed ancor prima con alcuni suoi lavori allestisce gli uffici del Centro commerciale di Montano Lucino in provincia di Como. Già nel 2005 ha avuto modo di esporre le sue opere al Palazzo Reale di Milano, ed infatti questa attuale, è nel suo ricordo, ed è parimenti un gradito ritorno. La cronistoria della sua vita artistica vi è stata dettata a grandi linee. Potrete tracciare un quadro completo della mostra sin qui “celebrata”, richiedendo od acquistando il catalogo che è stato stampato per i tipi della Casa editrice “SKira” di Milano.
La Mostra in corso a Palazzo Reale, al Museo del Novecento, e alla Fondazione che porta il suo nome, come si evince dal titolo, è: “Milano e Somaini”, e si svolge dal 1° luglio all’11 settembre 2022, promossa dal Comune di Milano, dalla Fondazione internazionale: “Francesco Somaini”, e dai due musei sin qui citati, ed è curata dalla figlia Luisa insieme a Fulvio Irace e a Francesco Tedeschi, su progetto di Enrico Crispolti.
Punto focale della mostra e la magnifica “Sala delle Cariatidi” di Palazzo Reale. Il patrocinio è del Ministero della Cultura.
E’ importante sapere che in Milano o meglio in una sua piazza denominata: Largo Marinai d’Italia, che si trova lungo la strada che tra le altre, porta al non lontano Aeroporto internazionale di Linate, fa bella mostra di sé, ed è sotto gli occhi di tutti i passanti, una delle sue più significative opere, e che per l’appunto è dedicata a tutta l’italica gente di mare che veste la divisa e non solo. Da segnalare che sempre nel parco che porta lo stesso nome dell’opera stessa, definito anche con il nome stradale di Largo, agli antipodi di questo monumento creato dal Somaini, c’è un’altra importante scultura che appartiene alla bravura della scultrice ungherese naturalizzata italiana, professoressa Eva Olaz-Arrè.
Alcune delle foto presenti in questo nostro articolo, sono state scattate dall’eccellente fotografa Franca Mitadi Milano, presente alla mostra insieme ad altri personaggi mlanesi: il giovane “Showman” televisivo Jonathan Kashanian, il figlio del “Grande” e non dimenticato medico-cantautore, Enzo Jannacci, Paolo , anch’egli bravo musicista e cantautore, ecco Marina Caprotti, imprenditrice nella “Grande Distribuzione” in campo alimentare e non solo. E per scriverla con la “Esse” della sua Azienda, è stata davvero una giornata “Superlativa”. Visitare la Mostra ne vale davvero la pena; due gli “Sponsors “, la Banca “Credit Agricole” e “Esselunga”. L’ingresso è gratuito, mentre … l’uscita , sarà poi attuata con gioia pura, quella di aver conosciuta l’opera artistica di un grande uomo di cultura, quella con un’ennesima “esse” (n.d.a.: scusate il gioco di parole), ovvero la Scultura.