Pellicola o digitale...questo è il dilemma
Tra nostalgia e praticità
Vecchio Rullino
di Guido Alberto Rossi
Qualche giorno fa ho letto da qualche parte che il mega presidente di una casa giapponese di macchine fotografiche (confesso che non ricordo chi e quale) ha dichiarato che ci sarà un grande ritorno della pellicola fotografica, sicuramente per dire così ha dei numeri a supporto. Del resto, anche i dischi in vinile da 33 giri sono resuscitati con grande successo. Personalmente ho dato via tutti i miei vinili e da oltre un decennio mi sono convertito ai più pratici compact disc o CD. Molti sostengono che la qualità del suono dei dischi in vinile non ha paragoni, non lo metto in dubbio, ma per il mio udito vanno benissimo i CD.
Francamente non vedo grandi vantaggi al ritorno ai cari vecchi rullini o alle pellicole piane, c’è anche qualcuno che sostiene che sono meno inquinanti: ho alcuni dubbi visto che i vari prodotti per lo sviluppo non si possono bere.
Certamente la pellicola può dare qualche insegnamento basico, tipo come pensare prima di scattare visto il costo dei rullini e il numero limitato di fotogrammi che contengono; bisogna anche stare più attenti alle luci e sicuramente curare maggiormente l’inquadratura.
Ovviamente da quando hanno inventato Photoshop tutto si può aggiustare e correggere, ma bisogna avere la capacità, il tempo ed il resto del costoso ambaradan tipo hardware e software.
Comunque, chi vuol provare ad usare la pellicola non se ne pentirà e avrà aumentato la sua cultura in materia.
Sarà sicuramente un giochino divertente per chi della fotografia ne fa un hobby, ma per chi deve camparci il digitale con le sue flash card o schede non ha paragoni o meglio, penso che sia come paragonare di volare in America con un quadrimotore Douglas DC7 ad elica ed un moderno Airbus. Il primo impiegava circa 20 ore, almeno un paio di scali tecnici e all’arrivo le orecchie erano rotte dal rumore dei motori a pistoni, il secondo ci mette meno di 8 ore, guardando un film.
Non entro in giudizi o in polemica, faccio solo un elenco dei pro e dei contro delle pellicole e delle schede digitali, che poi vale anche per i dorsi digitali di alcune macchine fotografiche a grande formato.
Pellicola i pro: non devi buttare via le vecchie macchine fotografiche analogiche. Devi usare il cervello prima di usare il dito. Velocità nella selezione del materiale e bassi costi di attrezzature: bastava un lentino ed un tavolo luminoso, al massimo si bruciava la lampada al neon o si rompeva il lentino cadendo in terra.
Fa bene al cuore dei vecchi fotografi nostalgici.
I contro: sensibilità fisse e, se alte, la qualità andava a farsi benedire per via della grana grossa come fiocchi di neve. Dover utilizzare filtri per correggere le dominanti dovute dalla temperatura delle luci artificiali.
Limitato numero di fotogrammi: 24 o 36 per le pellicole 35mm., 9 o 12 per le 120. Ingombro nel trasporto, pensate di mettere in valigia 300 rullini.
Problemi ai controlli di sicurezza, con gli scanner a raggi X degli aeroporti. Problemi di conservazione, visto che le pellicole soffrono il caldo.
Ma il problema maggiore, rischio di essere sviluppati male con ovvie conseguenze drammatiche, personalmente finché non avevo la telefonata rassicurante dal laboratorio vivevo e dormivo malissimo.
Immaginate di girare e scattare per un mese intero in giro per il mondo e poi qualcosa va storto nello sviluppo e tutte le pellicole diventano viola a pois bianchi. Fortunatamente non è mai successo, però il cardiologo mi ha prescritto la pillola per la pressione già a trentacinque anni.
Schede digitali i pro: Poter cambiare la sensibilità a secondo della necessità, pensate solo alla possibilità di fotografare di notte, senza cavalletto o poter scattare degli interni a mano libera (magari in quei luoghi dove è vietato fotografare) non aver più problemi di dominanti, poter selezionare il tipo di illuminazione artificiale direttamente nella macchina fotografica, senza usare i filtri. Possibilità di scegliere il formato e la compressione del file (JPG, RAW, etc.) Alto numero di fotogrammi che si ottengono a secondo dei GB delle schede, (sconsiglio quelle superiori ai 16 GB, perché se qualcosa va storto si possono perdere tutti gli scatti fatti, consiglio quindi di salvare sempre tutto il lavoro giornaliero su un hard disk).
Facilità di trasporto, 8 schede pari all’ingombro di un rullino 35mm. Visione immediata delle foto scattate, in modo che se avete tagliato la punta della piramide, potete riscattare la foto includendo la punta. Sicuramente ci sono altri pro, ma il mio tecnicismo è limitato all’uso che ne faccio.
I Contro: Lungo lavoro di selezione delle immagini, e continua spesa per aggiornare sia l’hardware che i software che permettono di far vedere gli scatti.
Ma soprattutto la cosa peggiore è la facilità con cui si possono fare belle fotografie, aumentando il numero dei fotografi e quindi la concorrenza.
C’è anche il caso della scimmia che ha preso la macchina del fotografo distratto e ha scattato alcune belle foto.
I soliti avvocati e critici perditempo non hanno ancora stabilito se queste immagini sono coperte da copyright. Gli animalisti hanno comunque contestato il fatto che un animale selvatico debba lavorare, non è ancora ben chiaro chi siano gli animali.