#310 - 29 giugno 2022
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Editoriale

Pace

di Dante Fasciolo

Allo stato delle cose sembrerebbe difficile
parlare di pace, ovvero rispetto
dei principi giuridici fondamentali:
rispetto della sovranità territoriale,
rispetto degli organi e le persone degli altri stati.

Tutto viene sospeso se si decide una guerra,
e sarebbe un errore limitarsi a giudicare
solo da un punto di vista giuridico,
tralasciando aspetti sociologici, psicologici,
politici, etici e morali.
C’è una pace negativa, che fa leva esclusivamente
sulla presenza della guerra guerreggiata;
ma c’è una pace molto più profonda, positiva:
il dominio delle giustizia, l'eguaglianza sociale,
il benessere diffuso, l'assenza di tensioni e conflitti
all’interno della vita sociale, il controllo della violenza
verbale o istintiva o di imitazione.

A poco valgono le regole internazionali
pur dettagliatamente protese ad ogni tipo
di diritto umano singolo o collettivo,
se non si accompagna ad un altro diritto
fondamentale quale la libertà il cui esercizio
ha contribuito a smantellare il colonialismo,
a conquistare indipendenza politica,
a organizzare vita civile e democratica,
ad avviare sistemi economici di sviluppo.

Tutto bene, dunque? Possiamo sentirci in pace?
Nient’affatto!
Ci sono nel mondo attualmente 160 conflitti armati.
Vendette, morti, lutti, distruzioni…
Per ricucire i brandelli di una pace positiva
da contrapporre ad una troppo semplice pace negativa
occorre tornare al centro del nostro agire,
al centro della nostra coscienza:
Non uccidere,
ama il prossimo tuo come te stesso.

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