#308 - 4 giugno 2022
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Religione

Per conoscere il nuovo santo pioniere del dialogo cristiano-musulmano nel Sahara algerino,
canonizzato il 15 maggio da papa Francesco in Vaticano 13 Maggio 2022

Charles de Foucauld

Di Giuseppe Cavallini

Charles de FoucauldCharles de Foucauld

Il beato Charles De Foucauld, missionario francese nato a Strasburgo nel 1858, pioniere del dialogo interreligioso cristiano-musulmano, canonizzato domenica 15 maggio da papa Francesco nella basilica di san Pietro.
Carlo di Gesù, come si faceva chiamare, era di famiglia aristocratica e i suoi scritti e il suo carisma portarono alla fondazione della Congregazione dei Piccoli Fratelli del Sacro Cuore di Gesù.
Prima di abbracciare la vita religiosa e il sacerdozio, Charles aveva condotto una vita piuttosto avventurosa come ufficiale di cavalleria nell’esercito francese e in seguito come esploratore e geografo. Dopo essersi convertito, seguì la vocazione all’eremitaggio e si stabilì tra i tuareg nel deserto del Sahara, a Beni-Abbès, nell’Algeria occidentale, dove costruì un centro di ospitalità per i poveri.

Charles de Foucauld

Conducendo una vita di assoluta povertà, di preghiera, meditazione e adorazione dell’Eucaristia sviluppò, vivendo da eremita, una profonda spiritualità, facendosi ‘fratello universale’ sulle orme di Gesù Cristo. La morte violenta che subì da parte di predoni del deserto il 1 dicembre 1916 a Tamanrasset, dove aveva fondato un eremitaggio, rende ancor più significativa la sua testimonianza di radicalità evangelica.
Le comunità cristiane sparse per l’Algeria, guidate dai loro vescovi e in dialogo con i rappresentanti di ogni altra presenza religiosa nel paese, si sono riuniti per organizzare iniziative miranti a rinnovare la memoria di fratel Carlo di Gesù, come amava definirsi, chiedendone l’intercessione affinché non solo in Algeria ma tutti i paesi che soffrono di instabilità, possano ritrovare pace e sicurezza.

Charles de FoucauldCharles de Foucauld

Mons. Nicolas Lhernould, vescovo di Constantine, aveva dichiarato quando venne annunciata la futura canonizzazione: «Ѐ un evento che si inserisce in una serie di anniversari che toccano il presente e la memoria ecclesiale dell’Algeria. Sono 25 anni dalla scomparsa dell’arcivescovo di Algeri Léon-Étienne Duval, pastore della capitale dal 1954 al 1988, negli anni del processo della decolonizzazione e dell’indipendenza».
«Inoltre – proseguiva il vescovo – il recente riconoscimento delle virtù eroiche di Maddalena di Gesù, che nel 1939 fondò a Touggourt, nel Sahara algerino, le Piccole Suore di Gesù, seguendo l’ispirazione di Charles De Foucauld». «Oltre a questo – concludeva mons. Lhernoud – abbiamo la testimonianza dei santi e martiri di questa terra: da sant’Agostino a Pierre Claverie, il vescovo di Orano assassinato nel 1996, e i suoi 18 compagni, inclusi i sette monaci uccisi a Tibhirine e beatificati nel 2018».

Charles de FoucauldCharles de Foucauld

L’evento della canonizzazione è un’occasione preziosa per esprimere anche il desiderio di una sempre maggiore accoglienza reciproca tra cristiani e musulmani, come afferma ancora il vescovo Lhernoud: «Gli eventi famigliari e sociali, le celebrazioni e le feste religiose, e ogni altra circostanza di incontro e scambio di vita, sono altrettante opportunità offerte per poterci conoscere meglio, collaborare insieme e incontrarci fraternamente».
«Negli ultimi anni – scrive il vescovo – l’esercizio di una carità attiva a servizio della gente, mano nella mano con fratelli e sorelle musulmani, in un’esperienza di vera fraternità, viene sperimentato in modo sempre più forte. Ѐ questa la testimonianza che vogliamo e possiamo offrire. Una compartecipazione che ha radici profonde».

Charles de FoucauldCharles de Foucauld

Come scrisse Charles De Foucauld otto mesi soltanto prima di morire, quasi come un testamento finale: «Nel vangelo, per quanto mi riguarda, non c’è espressione più intensa della seguente: ‘Ogni cosa che hai fatto a questi piccoli l’hai fatta a me’. Questo ha trasformato la mia esistenza portandomi alla conversione».
E scrivendo, anni prima, alla cugina Marie de Bondy da Bèni Abbès, Carlo di Gesù si chiedeva: «Gli abitanti qui ci hanno accolto bene… quando saranno capaci di distinguere tra i militari e i sacerdoti vedendo in noi dei servitori di Dio, ministri di pace e amore, e fratelli universali? Non lo so, continuo a fare il mio dovere, so che Gesù farà scendere grazie abbondanti ed essi capiranno».

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