#306 - 7 maggio 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
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Nella vita bisogna fare tre cose: fare un figlio, scrivere un libro, piantare un albero. (Detto “Zen”).

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Seconda parte

di Roberto Bonsi

Piantare un albero?. Certo che sì!!!. E’ il preciso e doveroso compito che si devono prefiggere le Amministrazioni comunali ed altri Enti locali, Associazioni varie e così via …, ed anche i privati, perché no?.
Una fila di alberi è una sorta di bel vedere, che fa piacere, oltre che rendere salubre l’ambiente circostante, poi come tante altre beltà della natura, a volte ci fa quasi “stropicciare” gli occhi.

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Qui ad esempio ricordiamo la lunga fila dei cipressi di Bolgheri, una frazione del Comune di Castagneto Carducci in provincia di Livorno nella Maremma toscana. Tale lunga fila di cipressi parte davanti all’Oratorio di San Guido, sulla Via Aurelia, per poi giungere nel centro storico di Bolgheri (n.d.a.: l’Oratorio su menzionato fu reso celebre dalla nota poesia di Giosuè Carducci, intitolata: “Davanti a San Guido”). Vedere ed anche abbracciare un albero, perché no?. E’ un qualcosa che di certo male non fa, e questo concetto lo abbiamo già espresso . L’atto dell’abbraccio che ogni componente terrestre, uomo o donna che sia, può fare, è da considerarsi opportuno, per sentirsi poi nel migliore dei modi nel corpo e soprattutto nella psiche.

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Un paio di settimane fa sul web e sulla carta stampata, è apparsa la foto della nota ed apprezzata cantante ed attrice Ornella Vanoni, longeva nella sua arte come nella sua vita. Lei è stata ripresa in quel di Badalucco nell’imperiese, nell’atto di abbracciare un ulivo secolare. Bello!!!. Veramente un buon esempio da parte della brava artista milanese.
Nel Comune di Cisliano, fuoriporta di Milano, c’è una cascina riattata, che da tempo è poi divenuta un rinomato B & B (n.d.a.:“Cascina “La Forestina”, con annesso ristorante, e con in più la vendita di ortaggi, verdure, e quant’ altro). Lì c’è un piacevolissimo boschetto da frequentare specie nelle belle stagioni, per ripararsi dal Solleone e dall’afa estiva, e la bellezza del luogo fa si che si possono abbracciare tanti alberi od almeno scegliersene uno preferito, con tanta ombra e molta frescura a disposizione. In terra lombarda ve ne sono numerose di cascine come la su citata, ed infine giungendo come per incanto nel bel Salento vi sono le Masserie che anch’esse ristrutturate, offrono spesso dei servizi ed un’ospitalità “extralusso”, in una grande area celebre per i suoi ulivi: -“Ciao ulivi che restate qui …”, cantò in un ormai lontano “Festival di Sanremo”, il popolare cantante Albano Carrisi. A proposito di questa ampia zona delle rinomate Puglie, si intende ora spendere un … discorsetto, pur sempre per iscritto ed a parte, al riguardo della “Xilella Fastidiosa ( Sputtacchina)”, la quale è un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti vettori, associato a malattie gravi che hanno interessato una notevole quantità di piante, agente patogeno che lì si insinuò dapprima in una pianta del caffè proveniente dal Centro-America, poi si estese nel corso dell’anno 2008, nella pianta degli ulivi uccidendone di seguito, svariati milioni. Sullo stesso tema, Gli alberi, non scordiamoci delle baite e dei masi, che spesso si trovano in prossimità o all’interno di qualche fitta boscaglia. (N.d.a.: per approfondire la conoscenza del fatto, si consiglia di verificarne i contenuti su di un qualsiasi portale “online”.).

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Torniamo ora al … “cuore” di quanto stiamo scrivendo, e vi parliamo di un albero che a suo tempo entrò di botto nella storia contemporanea, grazie al fatto che vi salì sopra nientemeno che la Regina Elisabetta II° d’Inghilterra. La Sovrana era in Kenya in visita di Stato, ed era con l’oggi defunto principe consorte Filippo di Edimburgo. Avevano soggiornato sopra una tipica “treehouse” (N.d.a.: casa sull'albero) all’interno del “Treetops Lodge”, nell’”Aberdare National Park”. ed una volta allontanatisi da questa singolare ma pur sempre confortevole struttura, la stessa fu avvisata con un messaggio inviato in codice criptato che Giorgio VI° il Re, Suo padre, era da poco deceduto. e Lei era così divenuta la Sovrana di quel Paese. L’albero su citato sul quale la giovane principessa aveva adagiato le sue auguste terga, era un fico. Era la notte tra un martedì ed un mercoledì, tra il 5 ed il 6 febbraio1952, ed in questa data iniziò a regnare, e fu incoronata Regina nell’Abbazia londinese di Westminster, il 2 giugno 1953. -“Una giovane ragazza è salita su un albero un giorno come principessa e ne è scesa il giorno dopo come Regina …”- (Jim Corbett, etologo).

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Ritorniamo ancora nella penisola Salentina e alla “Quercia Vallonea” (Detta anche, dei “Cento Cavalieri”) situata tra il comune di Tricase e di Tricase Porto, nella provincia leccese, la quale pare secondo alcune stime, ha un’ età compresa tra i sette ed i nove secoli di vita. La stessa come si sa è un sempreverde, ma in realtà non è sola, in quanto viene considerata insieme ad altri alberi a lei vicini. Tale albero, per cosi dire … è tutelato dall’UNESCO, ed è protetto dalla Regione Puglia. E' famosa in quanto l’Imperatore Federico II° di Svevia, vi trovò ombroso e fresco riparo con i suoi ufficiali ed i soldati, al termine di una cruente battaglia. Questo albero grosso ed imponente nel corso dell’anno prepandemico 2019 fu eletto: “Albero dell’anno”, ed è anche il più antico del “Tacco d’Italia”.

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In quel di Lodi, sulla riva sinistra del Fiume Adda, alcuni anni fa, l’Associazione dedicata a Giuliano Mauri, apprezzato artista del Luogo, su sua base testamentaria, (n.d.a.: egli morì nel 2009) il 16 marzo 2016 con il supporto fattivo della locale Amministrazione comunale, fu costruita una “Cattedrale Vegetale”, e l’intento del Mauri era quello di: -“trasformare una radura di alberi in un punto d’incontro e di cultura che ispiri riflessioni sulla natura e il territorio, e questo era il suo progetto iniziale, ed era necessario superare l’opposizione tra cultura e natura, lasciando che l’opera umana si integri nel ciclo di crescita e disfacimento. Tra vent’anni i faggi, crescendo, non avranno più bisogno della ingabbiature che, ormai marce, cadranno al suolo, liberando la pianta nella sua forma autentica”-. La “Cattedrale” fu innalzata secondo l’arte antica dell’intreccio la quale vede previsto del legno flessibile, dei picchetti, dei chiodi e delle corde. Oltre ai faggi furono adoperati dei rami di castagno e di abete, e lo stesso Mauri fece costruire una … Cattedrale simile ad Oltre il Colle nel bergamasco e a Borgo Valsugana in provincia di Trento. Vi sono anche altri esponenti “Art in Nature” che hanno creato “Cattedrali Vegetali” in alcune località europee, ci par di ricordare, nei Paesi Bassi e in Germania.
La …“Cattedrale” di Mauri, fu purtroppo abbattuta per via di ingerenze del Comune di Lodi, che per motivi verso i quali non entriamo nel merito, decise di fare poi come scritto poco sopra. (Cit.: fonte “Art Tribune” a cura di Carlo D’Elia del 28 dicembre 2019), ed altre “news” ancora. Peccato davvero …!!!. . A Poncarale nel bresciano, opera un’Associazione (n.d.a.: www.piantumazioneselvaggia.it). Per la tutela e la salvaguardia della natura, tra pianticelle, arbusti ed alberi , questo in accordo con i vari Enti pubblici preposti, che si trovano sul territorio.

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“Per fare un tavolo ci vuole il legno/per fare il legno ci vuole l’albero/per fare l’albero ci vuole il seme/per fare il seme ci vuole il frutto/per fare il frutto ci vuole il fiore."
Questo è il “refrain” di un motivo di successo per bambini ed adulti,, che molti anni fa “incoronò” nelle classifiche discografiche nostrane, il bravo e popolare cantautore italo-istriano Sergio Endrigo, il cui testo fu scritto dallo scrittore, pedagogista, giornalista e poeta Gianni Rodari, che tutti noi ben conosciamo.
Per finire questa, noi speriamo piacevole passeggiata o camminata tra gli alberi, Vi informiamo di una bella iniziativa realizzata dal Comune di Milano, insieme alla Regione Lombardia, al Parco Nord, l’Università Bicocca ed al locale Politecnico, (N.d.a.: Fondazione Falck quello Agricolo-Sud, ed altri Enti ancora, la cui titolazione è: “Forestami”(N.d.a.: www.forestami.org)-
Ah!. Se volete operare nel bene, piantate un albero od anche adottatelo (R.Bonsi). -“Sotto un albero a meditare/ Mi vedevo immobile danzare con il tempo/ Come un filo d’erba/ Che si inchina alla brezza di maggio/ O alle sue intemperie"- (N.d.a.: tratto dal singolo: “Haiku”, vedere su You Tube”).-Franco Battiato, cantautore. (1945-2021)

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