Italia 1945 - Ucraina 2022
Diversa accoglienza
di Amanzio Possenti
Viene spontaneo un parallelo storico fra l’arrivo delle truppe americane in Lombardia il 10 maggio 1945 - accolte con esultanza dalle popolazioni finalmente libere dall’oppressione ed occupazione nazifascista ( io, allora bambino, lo ricordo perfettamente, anche perchè i soldati Usa, in riposta ai nostri fiori di accoglienza, gettavano cioccolato dai loro camion e noi lo apprezzavamo poiché abituati al surrogato... ) e l’”accoglienza” riservata - febbraio-maggio 2022 - ai russi invasori in Ucraina, presunti ’liberatori’ e di fatto feroci aggressori a colpi di cannone, lanci di missili, bombe, distruzione e morti . E’ bene sottolinearlo visto che Putin vorrebbe far credere trattarsi di una ’operazione speciale’ tesa a ‘liberare’ il popolo ucraino (non si capisce da chi e da che cosa, o meglio si nota la volontà imperialista di annessione di un libero e democratico Stato sovrano e indipendente).
La guerra in quel martoriato Paese continua implacabile nè si intravvede a breve una cessazione del fuoco, si temono mesi di orrori prima di una soluzione concordata.
Una sola voce decisa si alza nel mondo a favore della Pace: è quella di Francesco che con perseveranza e tenacia sollecita il ritorno immediato alla pacifica convivenza, deponendo le armi (che purtroppo non tacciono, tuonano mortifere e devastanti).
Francesco ribadisce la necessità della Pace della quale Cristo è il Principe assoluto, modello di vita nell’amore. Mentre se ne sottolineano la forza trascinante e positiva e la determinazione al bene comune, gli Stati appaiono sordi, pur consapevoli che con la guerra tutto si perde e con la Pace si spalanca un cammino di progresso sereno, universale.
Le trattative paiono arenate, l’Onu si sta attivando (pur bloccata dall’anacronistico diritto di veto russo ), l’Occidente è compatto politicamente e militarmente contro il regime autocratico di Mosca, Putin replica con minacce anche nucleari, la popolazione ucraina vive nel terrore sotto spregiudicati e micidiali bombardamenti su inermi popolazioni civili, gli armamenti si moltiplicano, si polemizza sull’invio di armi, si teme la deriva dell’ escalation, si sostiene il valore della autodifesa. Il dibattito è mondiale.
C’è tanto bisogno di preghiera. Anche da Treviglio, città della Vergine delle Lacrime - e in questi giorni della Madonna di Fatima presente con la Statua pellegrina - si leva un coro orante che, guidato da papa Francesco, si aggiunge alle preghiere di un mondo sconvolto e intimorito dalle conseguenze possibili di una guerra che rischia di ampliare il suo tetro raggio.