#305 - 23 aprile 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Cultura e Società

Dalla nostra Liberazione all’Ucraina

XXV aprile

di Amanzio Possenti

Il nostro XXV Aprile, giorno storico, indimenticabile della Liberazione dall’oppressione nazista, si celebra quest’anno nella tragica coincidenza dell’aggressione russa all’Ucraina, dove alla barbarie e alla distruzione di vite e di cose da parte degli invasori si oppone la strenua ed eroica difesa del popolo aggredito.

XXV aprileXXV aprile

Mentre il rumore della guerra sempre più devastante allontana purtroppo la negoziazione e soprattutto la Pace – quella vera, e non posticcia, ripetutamente invocata da Francesco – la memoria del XXV Aprile ripropone un momento-chiave della storia di casa nostra.

L’indicazione principale proviene dalla riconquistata libertà, concetto e gesto fondamentale nella vita del popolo italiano uscito da una guerra terribile durata cinque anni e da una occupazione fra violenze, sacrifici e crudeltà.
La libertà consente a noi e ai popoli europei dopo la seconda guerra mondiale – milioni di vittime e infiniti strazi - di vivere in pace, conseguenza primaria della libertà: l’una e l’altra collegate in un indispensabile rapporto di convivenza civile.

XXV aprileXXV aprile

Oggi l’arbitraria e funesta ‘operazione militare speciale‘ - così definita dalla Federazione russa che rifugge dal chiamare guerra l’azione violenta della invasione - rimette in campo il valore indefettibile della libertà, fatta oggetto di inaccettabili comportamenti contro il popolo ucraino mentre richiama noi, epigoni del XXV Aprile 1945, a rivalorizzare e difendere con determinazione il dono della libertà, bene e presidio supremo. Irrinunciabile.

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