Dalla nostra Liberazione all’Ucraina
XXV aprile
di Amanzio Possenti
Il nostro XXV Aprile, giorno storico, indimenticabile della Liberazione dall’oppressione nazista, si celebra quest’anno nella tragica coincidenza dell’aggressione russa all’Ucraina, dove alla barbarie e alla distruzione di vite e di cose da parte degli invasori si oppone la strenua ed eroica difesa del popolo aggredito.
Mentre il rumore della guerra sempre più devastante allontana purtroppo la negoziazione e soprattutto la Pace – quella vera, e non posticcia, ripetutamente invocata da Francesco – la memoria del XXV Aprile ripropone un momento-chiave della storia di casa nostra.
L’indicazione principale proviene dalla riconquistata libertà, concetto e gesto fondamentale nella vita del
popolo italiano uscito da una guerra terribile durata cinque anni e da una occupazione fra violenze, sacrifici
e crudeltà.
La libertà consente a noi e ai popoli europei dopo la seconda guerra mondiale – milioni di
vittime e infiniti strazi - di vivere in pace, conseguenza primaria della libertà: l’una e l’altra collegate in un
indispensabile rapporto di convivenza civile.
Oggi l’arbitraria e funesta ‘operazione militare speciale‘ - così definita dalla Federazione russa che rifugge dal chiamare guerra l’azione violenta della invasione - rimette in campo il valore indefettibile della libertà, fatta oggetto di inaccettabili comportamenti contro il popolo ucraino mentre richiama noi, epigoni del XXV Aprile 1945, a rivalorizzare e difendere con determinazione il dono della libertà, bene e presidio supremo. Irrinunciabile.