Salvaguardare il Pianeta attraverso comportamenti responsabili da parte di tutti
è sicuramente un obiettivo globale ed è proprio questo lo spirito che unisce
i cittadini del mondo a celebrare il 22 aprile di ogni anno la Giornata della Terra
Earth Day
Questa iniziativa ha origine negli Stati Uniti nell’ottobre del 1969 grazie alla sensibilità ambientalista di John McConnell, attivista per la pace e sostenitore di un mondo più green.
La proposta fu presentata durante la Conferenza Unesco a San Francisco con la seguente motivazione: “Per aumentare la consapevolezza di tutti verso il patrimonio bellissimo del nostro pianeta, nella speranza di spingere istituzioni e cittadini a prendersene cura”.
Inizialmente la celebrazione fu limitata agli Stati Uniti, ma successivamente cominciò ad aprirsi in altre
nazioni. Tuttavia l’ufficializzazione internazionale alla Giornata Mondiale della Terra si ebbe al Summit
della Terra organizzato dalle Nazioni Unite a Rio de Janeiro, dal 3 al 14 giugno 1992.
Nel 2000 la manifestazione si diffuse in tutto il Mondo e oggi viene celebrata in circa 200 Paesi con la partecipazione
di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
Cosa dire oggi 2022 della situazione del nostro pianeta? Purtroppo cose non buone! Anno dopo anno le notizie offrono un quadro drammatico sullo stato di salute della nostra casa. Mare sempre più inquinato e soffocato dalla plastica, clima terrestre sempre più caldo, grandi siccità, alluvioni disastrose, il ghiaccio terrestre, dalle catene montuose ai poli artici, in rapida fusione...Incendi devastanti su quasi tutte le foreste terrestri. Un quadro questo che sembrerebbe mostrarci un triste destino segnato per la nostra Terra. Purtroppo dobbiamo constatare che da quando abbiamo preso coscienza dei danni che infiggevamo all’ambiente terrestre, poco o nulla si è fatto ed oggi ancora cerchiamo la soluzione totale al problema.
C’è comunque da dire che lo slogan che da qualche anno caratterizza il movimento “Friday For Futur"
nato grazie al coraggio della giovane Greta Thunberg, slogan che dice: “Salviamo la Terra” è
profondamente sbagliato. Dovrebbe essere invece: “Salviamo l’Umanità”. E questo per sottolineare che
al nostro pianeta poco o nulla interessa quello che sta facendo l’uomo a meno che una gigantesca
cometa la minacci concretamente.
La nostra Terra infatti nella sua lunga storia di qualche miliardo di anni
ha visto ben 5 estinzioni di massa, in particolare quella accaduta circa 252 milioni di anni fa dove
scomparve oltre il 95% di ogni forma vivente. La vita, tuttavia, lentamente riprese fino all’ultima
estinzione di massa avvenuta circa 65 milioni di anni fa, dove scomparvero dalla scena i dinosauri.
Il nostro pianeta era ed è sempre li e con calma nei millenni ha rivisto il ritorno della vita biologica.
Oggi gli scienziati parlano del pericolo della sesta estinzione di massa, la nostra. Ma questa volta non causata
dall’impatto di bolidi celesti, né da colossali eruzioni vulcaniche, ma dall’uomo stesso, da noi con il nostro
comportamento predatorio nei confronti della biosfera terrestre. Quindi lo slogan più appropriato da
usare oggi è: “Salviamo l’uomo”.
E in tutto questo noi che possiamo fare? Summit sul clima, incontri di scienziati e di politici sulla
salvaguardia degli ecosistemi terrestri se ne fanno a dozzine ogni anno, ma poi i risultati sono spesso
inefficaci e inconcludenti. Rimane oggi per l’umanità solo un’opzione: “Adattarsi ai cambiamenti
climatici” e a tutte le conseguenze che possono derivare da un mondo avvelenato e da un clima
impazzito.
Tuttavia ognuno di noi può fare ancora qualcosa per sé e per chi gli sta vicino: ridurre, come dicono gli scienziati, la nostra impronta negativa ecologica sull’ambiente terrestre. E questo, sia ben chiaro, non vuol dire che così fermiamo l’inevitabile corsa vero la tanto temuta crisi climatica e ambientale, ma se non altro non renderci complici del disastro incombente. Si tratta di una questione di coscienza in cui poter dire che anche noi non siamo complici del disastro ambientale.
In conclusione questi alcuni consigli per dire “Io faccio la mia parte ”:
Prediligere l’uso dei mezzi pubblici a quelli privati - Evitare di produrre immondizie superflue, prestando
più attenzione all’imballaggio, preferendo prodotti sfusi e utilizzando sempre shopper riutilizzabili
quando facciamo la spesa. - Acquistando responsabilmente, valutando l’impatto ambientale dei prodotti
che scegliamo: materie prime, durata e gestione del bene a fine vita incidono sul futuro del nostro
pianeta. Quando possibile, evitando l’usa e getta, scegliendo invece prodotti lavabili e riutilizzabili –
Evitando anche gli sprechi non solo alimentari ma di oggetti vari tra cui il materiale elettronico, se
possibile invece di gettarli via cercare di ripararli.
Forse tutto questo è poco, ma intanto proviamo a farlo...