Dopo New York, Medellin, Lisbona e Panama
Palazzo dei Normanni - Palermo
La "Via Crucis" di Botero
In Italia i 27 dipinti a olio del pittore colombiano
Ad entrare nello spirito di quaresima per il 2015 ci aiuterà Botero che approda con in Sicilia per il suo primo ed esclusivo debutto in Italia con la sua “Via Crucis”, a Palermo dal 21 marzo al 21 giugno 2015. Un’eccezionale occasione per la città che grazie all’Assemblea regionale siciliana e alla Fondazione Federico II in collaborazione con il Museo colombiano di Antioquia ha organizzato la rassegna presso le sale del Duca di Montalto a Palazzo dei Normanni . Ventisette dipinti a olio e 34 disegni con i quali l’artista, rimanendo fedele allo stile che contraddistingue le sue opere, si spinge oltre la sua irreligiosità per immedesimarsi nell’uomo più straordinario che la storia abbia mai conosciuto.
Il pittore e scultore colombiano - ci ricorda Moira Schena - noto per il suo dipingere freddamente personaggi corposi dai quali si dichiara emotivamente distaccato e che non tradiscono emozioni, con gli occhi sempre inespressivamente spalancati e lo sguardo proiettato nel vuoto, sfida sé stesso per esporre passione e morte di Gesù.
Così si esprime Botero: “Non sono religioso, ma questo tema ha una bellissima tradizione artistica.
A quei tempi, i pittori mescolavano la realtà quotidiana con la Storia.
Mi sono preso la stessa libertà di mescolare certe realtà latinoamericane col tema biblico. Ho fatto queste opere perché è un momento fondamentale della vita di Gesù e perché è un argomento che è andato scomparendo poco a poco nella storia della pittura: non ci sono elementi satirici in questo lavoro che è pervaso di grande rispetto”.
Beatriz Manz, docente di Geografia e Studi Etnici a Berkeley dichiara smarrita la consuetudine del XVI secolo di narrare questo tema religioso. Nel rispetto della tradizione, l’artista colombiano non ha rinunciato a ritrarsi all’interno della scena biblica come ne “Il bacio di Giuda”, affermando:“Masaccio accanto a Gesù nella Cappella Brancacci a Firenze, Pinturicchio negli affreschi di Siena e Michelangelo nel Giudizio Universale alla Cappella Sistina e via dicendo. Ho indossato il miglior vestito della festa per apparire accanto a Cristo. Non poteva essere diversamente”.