Santuario di San Pietro
in Ciel d’Oro
di Dante Fasciolo
Nella Divina Commedia, Dante parla a lungo dell’anima di Sant’Agostino e delle sue spoglie mortali custodite a Pavia, canto X del paradiso.
“Lo corpo ond’ella fu cacciata / giace giuso in Cialdauro / ed essa da martirio ed assillo/ venne a questa pace”.
Parla delle ossa del Santo di Ippona, che il sovrano longobardo Liutprando fece trasferire nella chiesa di San Pietro verso gli anni 720/725.
La chiesa di san Pietro data la sua fondazione al 604, quando fu edificato un primo nucleo su di una precedente costruzione paleocristiana: solide colonne e un soffitto di legno decorato in tinta oro dal quale deriva appunto il nome dell’attuale Santuario.
Lo stile è gotico lombardo XII secolo, e a consacrarlo, nel 1132 fu la massima autorità della Chiesa: Papa Innocenzo II. La struttura presenta una facciata in pietra arenaria grigia e cotto, è a due spioventi, divisa in tre parti da contrafforti diseguali , ma decorata con importanti ceramiche policrome provenienti dall’oriente.
Il portale d’ingresso presenta una pregiata decorazione nel timpano ed un bassorilievo di altrettanto pregevole fattura raffigurante un angelo e due oranti.
L’interno è a tre navate, e con due file di cinque colonne in arenaria con capitelli finemente lavorati. I resti di un mosaico sono visibili in fondo alla navata unitamente a tracce di affreschi del quattrocento e cinquecento.
Sopra l’altare maggiore è sistemata l’Arca di Sant’Agostino, splendida scultura marmorea del XIV secolo di scuola lombarda ornata da 95 statue e 50 bassorilievi. Qui giacciono le ossa del Santo custodite in una cassa d’argento.
IL Santuario presenta ancora una seconda reliquia, di San Severino Boezio (475 / 524) filosofo, Consulente del Re Teodorico e autore del “De Consolatione Philosophiae”, custodita nella decoratissima cripta in un sarcofago di stile bizantino-ravennate vero e proprio capolavoro artistico.
Alla metà del mese di aprile, si tiene al Santuario la Settimana Agostiniana Pavese, centrata sulla figura e l’opera del Santo, al quale sono dedicati cicli di conferenze e dibattiti.