Nell'anno centenario dell'istituzione
Il Parco del Gran Paradiso - 4
Lo stambecco (capra ibex ibex)
Lostambecco, specie simbolo del Parco Nazionale Gran Paradiso, vive nelle praterie d'alta quota e sulle pareti rocciose.
Le differenze tra il maschio e la femmina sono molto accentuate; alla fine dell'autunno il peso medio dei maschi adulti è di circa 90 kg, con una lunghezza media di circa 160 cm. Le femmine pesano 35-49 kg e hanno una lunghezza media di 135 cm.
É un animale caratterizzato da corna cave e permanenti, costituite da un astuccio corneo di rivestimento delle ossa. Le corna nel maschio sono molto più lunghe e grosse e hanno una lunghezza media massima di 92 cm. Nelle femmine sono più sottili e corte e sono mediamente lunghe 34 cm.
La sua dieta è composta esclusivamente da erba fresca nella stagione estiva, mentre si completa con arbusti, germogli, licheni e aghi di conifere nelle altre stagioni. Lo stambecco alpino ha rischiato l'estinzione alla fine del XIX secolo e si è salvato solo nelle valli che oggi compongono il Parco nazionale Gran Paradiso.
La sua presenza nel Parco non ha mai subito interruzioni e, attualmente, è uniformemente presente in tutte le valli dell'area protetta.
In Valle Soana e nella bassa Valle Orco la sua distribuzione è discontinua. Le concentrazioni maggiori si rilevano, durante l'estate, nelle valli di Cogne e Valsavarenche.
Lo Stambecco è oggetto di particolare attenzione e protezione da parte del Parco e a lui sono dedicati diversi progetti di ricerca e conservazione.
Nell'immaginario collettivo lo stambecco è un animale forte e possente, in grado in pochi balzi di coprire distanze considerevoli e di arrampicarsi su pareti scoscese senza il minimo sforzo apparente. Ed è proprio così, questa specie rupicola ha una muscolatura molto potente accompagnata da un'agilità quasi incredibile, viste le sue forme pesanti. E' inoltre molto resistente ai rigidi inverni anche se non perfettamente adattato alle nevicate troppo abbondanti.
Eppure, osservato da un'altra prospettiva, lo stambecco è anche estremamente fragile. Questa prospettiva è la genetica, che ci mostra come lo stambecco sia una specie potenzialmente vulnerabile.