Da Archimede a Newton a Crozza
Opere
di Giuseppe Sanchioni
Leggiamo sui giornali che in Sicilia una strada appena costruita crolla dopo solo una settimana.
E leggiamo anche che in Italia ci sono più di 600 opere pubbliche incompiute e che il Lazio è la regione che ne ha di più.
C’è chi si meraviglia, chi si scandalizza, ma in realtà tutto questo era già previsto dalle teorie più famose della fisica moderna che la scuola dovrebbe insegnare.
Infatti la fisica quantistica afferma che, per il principio di indeterminazione di Heisenberg, o l’opera viene terminata e deve crollare oppure non viene finita.
Non è possibile il verificarsi di entrambe le condizioni, cioè l’opera finita e funzionante.
A questo poi, segue il corollario di Archimede che dice: datemi un cric e vi solleverò il mondo. Però ad oggi nessuno ha dimostrato la validità del corollario per sollevare le strade.
Ad uno sguardo superficiale, inoltre, quanto successo sembrerebbe contraddire il principio di impenetrabilità dei corpi, per cui un’opera non dovrebbe poter rientrare in se stessa.
Ma rimane comunque valido, dopo la I. e la N., il terzo principio di Isacco Newton (Principio di Azione e Distruzione) che afferma che ad ogni cosa finita corrisponde una cosa crollata uguale e contraria.
E questa, signori miei, è sciiienza, come direbbe il professor Crozza-Zichichi.