#118 - 2 febbraio 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Humour (non sempre) per riflettere

Da Archimede a Newton a Crozza

Opere

di Giuseppe Sanchioni

Leggiamo sui giornali che in Sicilia una strada appena costruita crolla dopo solo una settimana.
E leggiamo anche che in Italia ci sono più di 600 opere pubbliche incompiute e che il Lazio è la regione che ne ha di più.

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C’è chi si meraviglia, chi si scandalizza, ma in realtà tutto questo era già previsto dalle teorie più famose della fisica moderna che la scuola dovrebbe insegnare.
Infatti la fisica quantistica afferma che, per il principio di indeterminazione di Heisenberg, o l’opera viene terminata e deve crollare oppure non viene finita.
Non è possibile il verificarsi di entrambe le condizioni, cioè l’opera finita e funzionante.
A questo poi, segue il corollario di Archimede che dice: datemi un cric e vi solleverò il mondo. Però ad oggi nessuno ha dimostrato la validità del corollario per sollevare le strade.

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Ad uno sguardo superficiale, inoltre, quanto successo sembrerebbe contraddire il principio di impenetrabilità dei corpi, per cui un’opera non dovrebbe poter rientrare in se stessa.
Ma rimane comunque valido, dopo la I. e la N., il terzo principio di Isacco Newton (Principio di Azione e Distruzione) che afferma che ad ogni cosa finita corrisponde una cosa crollata uguale e contraria.

E questa, signori miei, è sciiienza, come direbbe il professor Crozza-Zichichi.

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