#118 - 2 febbraio 2015
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerà il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Humour (non sempre) per riflettere

Da Archimede a Newton a Crozza

Opere

di Giuseppe Sanchioni

Leggiamo sui giornali che in Sicilia una strada appena costruita crolla dopo solo una settimana.
E leggiamo anche che in Italia ci sono più di 600 opere pubbliche incompiute e che il Lazio è la regione che ne ha di più.

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C’è chi si meraviglia, chi si scandalizza, ma in realtà tutto questo era già previsto dalle teorie più famose della fisica moderna che la scuola dovrebbe insegnare.
Infatti la fisica quantistica afferma che, per il principio di indeterminazione di Heisenberg, o l’opera viene terminata e deve crollare oppure non viene finita.
Non è possibile il verificarsi di entrambe le condizioni, cioè l’opera finita e funzionante.
A questo poi, segue il corollario di Archimede che dice: datemi un cric e vi solleverò il mondo. Però ad oggi nessuno ha dimostrato la validità del corollario per sollevare le strade.

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Ad uno sguardo superficiale, inoltre, quanto successo sembrerebbe contraddire il principio di impenetrabilità dei corpi, per cui un’opera non dovrebbe poter rientrare in se stessa.
Ma rimane comunque valido, dopo la I. e la N., il terzo principio di Isacco Newton (Principio di Azione e Distruzione) che afferma che ad ogni cosa finita corrisponde una cosa crollata uguale e contraria.

E questa, signori miei, è sciiienza, come direbbe il professor Crozza-Zichichi.

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