A Milano da maggio a ottobre
aperto a milioni di visitatori prenotati da tutto il mondo
Una vetrina per l'agricoltura italiana di qualità
Occasione Expo 2015
In più occasioni il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina ha sottolineato che l' Expo deve generare una discussione per arrivare a modelli di sviluppo economicamente e socialmente sostenibili.
Filiera corta, agricoltura di qualità, investimenti per la biodiversità, tutela delle specificità territoriali, norme per i piccoli produttori. Tanti fattori che potrebbero rappresentare una garanzia per il futuro del settore agricolo italiano e che dovrebbero trovare una vetrina internazionale nell’EXPO 2015 di Milano.
Indicazioni largamente condivise dall'opinione pubblica e dalle autorità preposte alla salvaguardia della nostra agricoltura e dei prodotti che rappresentano il meglio della nostra biodiversità. “Il tema della sicurezza alimentare sarà strategico per il nostro futuro”. “Nel 2050 si prevede che il pianeta sarà abitato da 9 miliardi di individui. Come garantire cibo sano e sicuro a una popolazione mondiale in costante crescita è la sfida che abbiamo di fronte a noi per i prossimi anni. L’obiettivo fondamentale dell’Esposizione universale sarà quello di generare una discussione che possa contribuire a trovare soluzioni nuove per combattere la fame e garantire maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale ai modelli di sviluppo”.
In questo senso l’appuntamento milanese dovrà essere l’occasione anche per approfondire le possibili soluzioni al problema dello spreco di risorse naturali. si pensi ad esempio all'’uso eccessivo degli imballaggi e le filiere eccessivamente lunghe, esse hanno un impatto ambientale non più sostenibile. Da qui la speranza che Expo 2015 sia l’occasione anche per ripensare l’approccio al packaging e alla distribuzione dei prodotti.
Un’esigenza, quest'ultima, quantomai sentita dagli agricoltori italiani, in specie dalle giovani generazioni: “Per essere davvero un’opportunità per il settore agricolo italiano – ha scritto Maria Letizia Cardoni, presidente nazionale Giovani di Coldiretti - l'Expo deve farsi strumento di promozione di un modo nuovo di fare agricoltura che parta dal rapporto con i territori”.
Il sistema di produzioni standardizzate e strettamente legate alle biotecnologie non dà infatti garanzie. Le filiere agroalimentari devono tornare a considerare il territorio in cui si sviluppano, le comunità che le ospitano e le peculiarità locali. L' Italia, è il paese che nel mondo ha il primato delle denominazioni agricole d’origine e dei prodotti di qualità... “*Se non puntiamo su questi elementi distintivi rischiamo di danneggiare nel lungo periodo un settore che oggi, nonostante la crisi vale 260 miliardi di euro, è l’unico nel nostro Paese ad avere un tasso di occupazione in crescita e a garantire l’opportunità per molti giovani”.