#297 - 8 dicembre 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
letteratura

Un nuovo spazio in omaggio al Sommo Poeta

Dante ne la lingua de l’Urbe

Endecasillabi sciolti e ritmati

La Commedia

Inferno 1° Canto . parte seconda

di Angelo Zito

La CommediaLa Commedia

Veniva proprio da la parte mia
affamato, co’ la criniera ar vento,
tutt’attorno tremava la natura.

Nun è finita qui: ecco una lupa
incarognita pe’ quant’era secca
che aveva fatto piagne tanta gente.

A vedella me persi de coraggio
pensai de non poté arivà più in arto
tanto le gambe ereno pesanti.

E come quello che accumula tesori,
ma poi viene er momento de la crisi,
e nun sa dove sbatte più la testa;

così me fece sentí quell’animale,
più me s’avvicinava e più aretravo
tanto da sprofonnà sempre più in basso.

E mentre stavo a finí co’ l’ossa a tera
me comparí davanti in piena vista
uno che fino a mó sembrava un’ombra.

“Abbi pietà de me, prestame aiuto”
dissi a lui che vagava lí all’aperto
“nun so si sei un’ombra o carne e ossa”

“Oggi non più” rispose “ma fui omo,
e omini lombardi tutti li parenti,
Mantua me genuit.

Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
e vissi a Roma sotto ’l buon Augusto
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.

Sò stato poveta de l’eroe de Troia:
arma virumque cano Troiae qui primus ab oris
Italiam fato profugus Laviniaque venit.

E tu perché t’affliggi pe’ li mali?
sali sopra quer colle illuminato
dove potrai trovà la vera gioia”.

“Sei tu, sei proprio vero, sei Virgilio
quela sorgente de parole sagge”
j’arisposi sorpreso e timoroso.

“fai rime in latino e in vorgare
primo conosci quelo che t’ho scritto
e io so l’amore che t’ho dedicato.

Tu sei er mio maestro, la mia guida,
hai dato luce a tutti li miei canti
e a lo stile che me fa orgojoso.

Pe’ quela bestia là t’ho chiesto aiuto
dimmi tu c’ho da fà, grande maestro,
tremo come ‘na foja che sta ar vento.”

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