#296 - 22 novembre 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
letteratura

Un nuovo spazio in omaggio al Sommo Poeta

Dante ne la lingua de l’Urbe

La Commedia

Endecasillabi sciolti e ritmati

Inferno 1° Canto . parte prima

di Angelo Zito

La Commedia

M’ero già consumato sette lustri
che me trovo in un bosco fitto e scuro
senza poté trovà la via de casa.

Mejo si nun te dico la paura
de ‘st’arberi e ‘ste pietre inturcinate,
solo ar pensiero me ce sento male.

Così triste da fà a pari co’ la morte;
ma pe’ quanto de bono c’era dentro
mó te ricconto quello c’ho veduto.

Perché sò entrato nun me torna a mente,
ero tarmente fatto de stanchezza
che presi pe’ ‘na strada fori mano.

Appena giunto ai piedi de quer colle,
che svetta alla fine der vallone
che m’aveva riempito de paura,

guardai in sú e viddi le pendici
contornate de luce da quer sole
che mostra la strada ar pellegrino.

Cominciò così a sciojese quer nodo
che s’era attorcijato attorno ar core:
che pena c’ho passato quela notte!

Come chi scampa ar mare tempestoso
dopo tanta fatica guarda l’acqua
e da la riva ritrova la bardanza

così dentro de me, ancora scosso,
buttai lo sguardo addietro a quella selva
che de certo causò più d’una morte.

Appena er tempo de riprenne fiato
e m’avviai sur colle abbandonato,
cor piede fermo pe’ salí più in arto.

Nun avevo nemmeno fatto un passo,
che, veloce e mezzo rinsecchita,
una bestia dar pelo fatto a macchie

me se para de fronte minacciosa,
come a vietamme de passà più avanti,
sí che più vòrte vòrsi tornà addietro.

Proprio in quell’ora de primo matino
er sole compariva co’ le stelle
che jereno compagne fin dar tempo

che er Signore creò er bendiddio;
e quer momento der giorno e quela luce
me diedero conforto de resiste

a quell’animalaccio co’ le macchie;
ma un lione apparso tutt’a ‘n botto
me rinnova la paura appena spenta.

(continua)

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Alcune fotografie e immagini presenti sono tratte da Internet e Face Book , e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori fossero contrari alla loro pubblicazione, possono segnalarlo a dantefasciolo@gmail.com in modo da ottenerne l'immediata rimozione. Buona Lettura a tutti. grazie.