#295 - 13 novembre 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Luoghi Emozione

Autunno

di Amanzio Possenti

L’autunno avanza imperioso e impietoso lasciando strascichi evidenti: laddove, sugli alberi o nei cespugli, era gioia di colori freschi e affascinanti nella pienezza della policromia, ora si nota il dominio incontrastato del giallo, segnale di una ex-fioritura che sta spegnendo i suoi brividi cromatici nell’estremo saluto della natura che ripiega.

Succede così quando arriva novembre, considerato il mese più buio e mesto, non solo nel calendario, soprattutto nel clima e nel grigiore delle brevi giornate di luce. Tutto sta cambiando, complice l’ora solare appena tornata sovrana che, ironia della sorte naturale, ci toglie le gioiose ore di sole per sostituirle con rari lampi di calore, pioggia a dirotto e cumuli di freddo balcanico.

AutunnoAutunno

È anche il momento delle nebbie, le prime e le più pesanti da sopportare: intabarrati nei cappotti e magari con l’aggiunta della sciarpa a salvaguardia della salute della gola troppo esposta, ci muoviamo con un po’ di incertezza tra vie annebbiate dove la realtà crepuscolare sembra inghiottirci.
Tant’è, la nebbia – in sé un misto fra poesia e ansia – sembra non esserci amica né ci mette di buon umore, ma, mentre ci interroga nell’intimo più di ogni altro evento meteorologico, ci dona speranza nella Luce prossima, fra prospettive nebulose ma anche attesa di chiarore.

Così accade lungo le vie della città, come in viale del Partigiano della mia Treviglio, effigiata con bravura e sensibilità di ricerca fotografica da Enrico Appiani e che appare arricchita da foglie ingiallite – e scivolose, a tappeto, sui marciapiedi – in una proustiana poesia. Se i colori cedono il passo ad una cromia unica e morente, la natura non ci lascia soli indirizzandoci a passi svelti verso tonalità a-coloristiche, ci ripropone un’antica domanda: assomigliamo o no a quelle piante dalle foglie ingiallite? Anche per noi arriva il momento della canizie, ma dentro arde la fiamma di un’anima che non muore.

Sì, è autunno per alberi e natura, ma per noi è un ulteriore dono di vita, una stagione-itinerario della nostra condivisione d’amore tra fratelli. Al di là delle nebbie.

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