#293 - 9 ottobre 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Editoriale

Giochi Pericolosi

La mossa

di Dante Fasciolo

In principio fu Andrea Camilleri
che romanzando un fatto di cronaca nera
riferì di una Mossa del Cavallo:
un azzardo di un testimone di omicidio
che gli costò una solenne condanna.
La vicenda si svolge nel 1877, e cento anni dopo,1970,
ecco una seconda mossa famosa:
la sconosciuta cantante Nini Tirabusciò
improvvisa l’ondeggiar del bacino
a suon di musica…e, con successo,
appaga i desideri pruriginosi degli spettatori.
Il termine “la mossa” è così sdoganato ovunque.
Sono mosse quelle della dama e degli scacchi,
e le movenze dei boxer sul ring,
e mosse sono le false partenze al Palio di Siena.
La mossa diventa abile, accorta, intelligente,
sbagliata o da maestro, trattenuta…
in attesa di chi farà la prima.

L’elenco è lungo ed intrigante, tant’è che
la stessa Enciclopedia Italiana ha deciso
di dedicargli una forbita definizione:
“…fare una mossa, accennare a voler fare qualcosa,
iniziarne il movimento, senza portarla a termine.
Qualcosa che annunci una strategia,
un piano d’azione per conseguire uno scopo,
un gesto per stabilire un contatto, un’intesa,
avviare una trattativa…”
Siamo al presente: ogni giorno, qualcuno
inventa una mossa, forte di un potere di delega,
per nascondere qualcos’altro che va di traverso
nel travagliato cammino di una difficile
digestione tra pancia, fegato, cuore e cervello.
“La mossa, fai una mossa…” si grida,
ma il risultato è una pantomima, una danza
più o meno sfrenata a carattere farsesco.

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