#293 - 9 ottobre 2021
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerà il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Testimonianze

Itinerario e luoghi del capitolo:
Santa Marinella - Fregene - Ostia - Torvaianica - Sabaudia - Circeo - Sperlonga - Napoli

Sui passi di Pier Paolo Pasolini

La lunga strada di sabbia

di Giuseppe Cocco

[...] Santa Marinella è cambiata da quando ho conosciuto Rossellini ... Il grande liberty è scomparso: siamo a una tradizione che comincia verso il ‘30 direi; ma il paesaggio intorno è degno di Goethe, di Corot. [...]

La lunga strada di sabbia

Santa Marinella è un Comune a 7 m s.l.m. i cui abitanti son detti Santamarinellesi, avente il Titolo di Città, della Città Metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.
Da molti denominata la perla del Tirreno, soprattutto grazie alla sua particolare posizione sul mare ed al clima, caratteristiche che la rendono una città veramente predisposta al turismo.

Nel territorio di Santa Marinella sono stati individuati antichi siti abitati nel neolitico antico e nell'età del bronzo. A partire dal sec. IX a.C. (900) nel territorio sorsero l'insediamento di Punicum, l'insediamento di Pyrgi (attuale Santa Severa), probabili empori Fenici, e infine l'insediamento romano di Castrum Novum.
Tutte queste località sono menzionate nella Tavola Peutingeriana. Castro Movum, al pari di Pyrgi, è menzionato anche nell'Itinerarium Maritimum, tra i porti e gli approdi del tragitto marittimo, che da Roma conduceva in Provenza. Secondo alcuni studiosi, il nome Punicum dato all'antica Santa Marinella deriverebbe da un albero di melograno (Ad Malum Punicum) nei pressi di una stazione romana di cambio dei cavalli.

[...] Fregene, giugno
Vado subito a salutare Moravia, ritirato alla Villa dei Pini.
... E vado anche da Fellini, che dietro i villini di Fregene, dietro la pineta gira un episodio de La dolce vita: mi presento sfuggente e vergognoso. Dovevo aiutare Fellini a scrivere alcuni dialoghi per questo episodio e invece me ne sono andato in giro per le spiagge del Tirreno. [...]

La lunga strada di sabbia

Fregene è un noto centro balneare situato sulla Costa Tirrenica, a circa 30 km da Roma.
A partire dagli anni 1950 è una nota località turistico balneare, frequentata da personalità del mondo dello spettacolo e della cultura.

Fregene giunse ad avere una significativa rilevanza in epoca etrusca, come sede di un porto, alla foce del fiume Arrone, e di una importante salina.
Nel 1666 papa Clemente IX dispose la messa a dimora della pineta di Fregene, per la difesa dei campi coltivati dai venti salmastri provenienti dal mare e per drenare i terreni acquitrinosi dell’area. La sua memoria venne obliterata, fino a quando cominciarono a svilupparsi nell'area dove anticamente essa sorgeva insediamenti di pescatori.
È solo però intorno al 1928, appena terminata la bonifica della zona paludosa detta del Maccarese (nell'immediato entroterra), che Fregene risorse, come centro per residenze estive balneari. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

[...] Ostia, Il Grande Formicaio s’è mosso. [...]

Siamo al mese di Luglio 2021 ed io dal 4 al 10 li passo a viaggiare in compagnia di Pasolini che nel luglio 1959 continua il suo viaggio ripartendo e fuggendo da una Ostia sotto un temporale tra tuoni e fulmini che, per chi conosce Ostia ritrova nell’appunto schizzato dall’autore così ben illustrati in una sintesi sinestetica i temporali blu come la morte, i villeggianti stretti nei bar, sotto i capanni, gli stabilimenti, vuoti, il clima gelido di novembre a luglio.
Altri schizzi sinestetici offrono lo spaccato napoletano che racconta una notte fatta di tira dentro, fuori delle trattorie e le frotte di piccoli venditori di rose, piccoli come insetti, insistenti come vecchie mosche.
Poi c’è l’avventura ischitana, probabilmente ancor più desiderata di Napoli, vista l’eccitazione e l’entusiasmo con i quali la intraprende e le 7 pagine e mezza e svariati giorni che gli dedica con un giro completo dell’isola, contro le 2 e mezza dedicate ad una sola notte napoletana.
E ancora Capri, isola mitica che dà lo spunto per raccontare uno spaccato di varia umanità.
La sceneggiatura vivente propria della napoletanità di luoghi e persone, ben si addice agli schizzi ed appunti narrativi di Pasolini.

[...] Arrivo a Ostia sotto un temporale blu come la morte.
L’acqua svapora, tra tuoni e fulmini.
I villeggianti sono stretti nei bar, sotto i capanni, con la coda tra le gambe.
Gli stabilimenti, vuoti, paiono immensi.
La pioggia non ha l’aria di cessare: e, in questo clima gelido di novembre, filiamo lungo la costa. [...]

[...] mentre fuggono a destra e a sinistra le incredibili catapecchie da Far West di Tor Vajanica [...]

La lunga strada di sabbia

Ostia (ufficialmente Lido di Ostia per distinguerla dalla vicina Ostia Antica e i cui abitanti si chiamano Lidensi o Ostiensi) è la frazione litoranea del Comune di Roma Capitale e comprende i quartieri Lido di Ostia Ponente, Lido di Ostia Levante e Lido di Castel Fusano, rientrando amministrativamente nel territorio del Municipio Roma X.

Definita anche "Ostia Nuova" per distinguerla dall'antica Città Romana, da cui riprende il nome, gran parte della zona fu edificata a partire dai primi anni del 1900, al termine della bonifica dell'area portata avanti dopo l'annessione di Roma al Regno d'Italia.

Si affaccia sul mar Tirreno nei pressi della foce del fiume Tevere, che ne delimita anche i confini con il Comune di Fiumicino, ed è una località balneare nota per i numerosi stabilimenti e spiagge libere attrezzate ivi presenti.

Negli anni 1950 Pier Paolo Pasolini, lo stesso autore de “La lunga strada di sabbia” che sto percorrendo e raccontando, fa di Ostia una delle ambientazioni del suo romanzo «Ragazzi di vita» in cui “il Riccetto” con i suoi amici, la domenica, da Monteverde prende il trenino dalla stazione di Piramide-Porta san Paolo per andare al mare del Lido di Ostia. Sempre ad Ostia Sergio Citti e Pasolini ambientarono nel 1970 l'omonimo film. Tra le ambientazioni ostiensi del romanzo pasoliniano il lido "Marechiaro", tuttora esistente, che tra parentesi, è stato il bagno penale per 4 mesi estivi all’anno delle vacanze estive della mia infanzia, passate tra le sue cabine sulla sua sabbia.
Sulla spiaggia dell'idroscalo di Ostia Pasolini troverà la morte il 2 novembre 1975, ucciso in circostanze mai del tutto chiarite.
Sul luogo dell'assassinio è stato inaugurato nel 2005 il Parco Letterario Pier Paolo Pasolini, un giardino letterario dedicato all'artista, composto da una stele e da un percorso letterario e bibliografico realizzati dallo scultore Mario Rosati. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

La lunga strada di sabbia

Torvaianica (scritta anche Torvajanica o Tor Vajanica) è una frazione del Comune di Pomezia, nel Lazio, i cui abitanti sono detti Torvaianichensi nota per essere un'importante località balneare del litorale romano, sviluppatasi a partire dagli anni 1950 tra Ostia e Marina di Ardéa; su questi lidi, secondo la leggenda, millenni fa sbarcò Enea lungo le rive del fiume Numicus, come narrato da Virgilio nell'Eneide.

[...] Circeo (ma che cosa strana Sabaudia non va dimenticata questa ibrida follia) [...]

La lunga strada di sabbia

Sabaudia è un comune della provincia di Latina nel Lazio i cui abitanti si chiamano Sabaudiani.
La città si trova nel cuore dell'Agro Pontino, a 90 km da Roma e 25 da Latina.
Il territorio comunale, pianeggiante, è caratterizzato dal litorale di dune sabbiose, da zone a foresta (un tempo parte della "selva di Terracina") e da una serie di zone umide e quasi paludose, protette da 3 Laghi Costieri: il Lago di Sabaudia (o di Paola), il Lago dei Monaci, il Lago di Caprolace.
Una parte importante del territorio comunale costituisce dal 1934 il Parco Nazionale del Circeo.
Ospita il Museo Emilio Greco (vai al sito) contenente una ricca raccolta di pitture, bronzi e numerosi fogli di grafica dell’artista catanese che amò Sabaudia e qui volle essere sepolto.

La lunga strada di sabbia

Monte Circe si erge sul Mar Tirreno centrale costituendo il promontorio omonimo, estrema propaggine meridionale della provincia di Latina.
Insieme al promontorio di Gaeta, a Capo Miseno, all'Isola d'Ischia e all'Arcipelago Ponziano racchiude e segna il confine del Golfo di Gaeta.
Circondato dalla pianura pontina che prima della bonifica era una vasta area paludosa, è plausibile che un tempo fosse completamente circondato dalle acque. Oggi chiude, con Torre Paola, i 20 km di spiaggia che da Sabaudia raggiunge la Marina di Latina, per poi riaprirsi in prossimità del porto turistico di San Felice Circeo.
In condizioni di buona visibilità, è possibile scorgere all'orizzonte il Vesuvio.

Intorno ad esso, compreso un tratto delle acque marine costiere, si sviluppa il parco nazionale del Circeo, uno dei parchi storici italiani.
Tra le cime principali la più alta è il Picco di Circe (541 m s.l.m.), raggiungibile a piedi mediante una ascensione di media difficoltà della durata di circa 4 h 30 min tra andata e ritorno con partenza da Torre Paola, a Sabaudia.

Sulle sue pendici sono sorti diversi insediamenti storici, di cui sopravvivono i resti di Circeii (acropoli e mura megalitiche), nonché il centro storico di San Felice Circeo.
Numerose anche le grotte, tra le quali la Grotta Guattari dove nel 1939 Alberto Carlo Blanc, paleontologo, rinvenne uno dei primi resti fossili dell'Uomo di Neanderthal.

Secondo la tradizione, con la sua nave, Ulisse sarebbe entrato in quella che oggi si chiama Cala dei Pescatori, sul lago di Paola, per poi rimanere vittima delle malìe della Maga Circe il cui profilo sarebbe oggi ancora visibile nella sagoma della montagna.
Nell'Odissea infatti si legge:

«… Ecco, ed all'isola Eèa giungemmo, ove Circe abitava, Circe dai riccioli belli, la diva possente canora, ch'era sorella d'Eèta, signore di mente feroce.» (Odissea, Canto X, vv. 135-137)

[...] Ben presto a un bivio qualcuno mi ferma; sono due tedeschi, una giovanissima coppia quasi adolescente (diretta in Sicilia) [...]

[...] Bisogna vederli a Sperlonga ... sono letteralmente impazziti: non riuscivano a capacitarsi della realtà fisica e attuale del trovarsi tra quelle strade strette , in quella casbah bianca, con scorci stupendi sul mare al tramonto [...]

La lunga strada di sabbia

Sperlonga (Špëlònghë in dialetto locale) è un comune della provincia di Latina nel Lazio meridionale i cui abitanti si chiamano Sperlongani.
Fa parte del circuito dei Borghi più Belli d'Italia.
L’antico borgo sta su uno sperone di roccia a picco sul mare e affonda le radici nel mito, nella grotta-ninfeo di Tiberio, nelle speluncae che gli hanno dato il nome, accarezzate dalle onde ribelli, abitate dalle leggiadre figure marine dei mosaici romani.
Meravigliosa e suggestiva la Villa di Tiberio con la grotta-ninfeo, una delle ville dell’Imperatore romano che amava farsene costruire in località amene e che, infatti, ritroveremo lungo l’itinerario anche a Capri.
Prima delle scorrerie saracene che hanno spinto i pescatori ad arroccarsi e a dipingere di bianco le case per abbacinare i corsari, già provati dai lunghi viaggi in mare, la luce accecante era quella del mito di Ulisse, che accompagnava il peregrinare delle navi nell’azzurro e infido Mediterraneo.

L’antro di Tiberio era arredato con le grandi sculture dai muscoli guizzanti ispirate alle imprese dell’eroe omerico.
Le origini di Sperlonga risalgono alle antiche leggende greche.
Le sue grotte di calcare accoglievano le flessuose ninfe del mare: la più bella, narra Esiodo, si chiamava Sperlonga, come l’antro che abitava, e aveva fatto innamorare Giove che una notte, sotto forma di infuocato meteorite, atterrò tra le sue gambe, mentre riposava sulla spiaggia.
Le abbaglianti falesie di Sperlonga sono nate dal terremoto suscitato dal mitico amplesso.

La lunga strada di sabbia

[...] Arrivo a Napoli verso sera ... Ceno da Ciro, fermato invano dalla Bersagliera in persona che mi trattiene per la camicia, poi dai camerieri della Zi’ Teresa. [...]
[...] un giovane con un mazzo di rose mi ferma, mi offre una rosa.
“La vita è dura, signorì!” mi fa.
... Accanto al ristorante ce n’è a frotte, piccoli come insetti, che si lanciano sul forestiero, picchiando come aviogetti, insistendo come vecchie mosche. La ragione è sempre loro. [...]
[...] I guaglioni si gettano in mare a raccogliere le monete gettate dagli stranieri. Girano intorno ai venditori di ostriche e cozze. [...]
[...] Quella notte a Napoli non sono andato a dormire: ho girato come un pazzo: là si poltriva in mezzo ai giardini, qua si inaugurava un nuovo caffè, tutto rosso, il Caffè del Sole là marinai combinavano con donne, lungo ammassi di barche, qua borghesi si dondolavano alle sdraie dei bar scintillanti.
Tre o quattro volte sono andato e tornato da Posillipo.
Ho fatto l’aurora, ho visto il Vesuvio, vicino che si poteva toccarlo con la mano, contro un cielo, ormai rosso, avvampante, come non riuscisse più a nascondere il Paradiso. [...]

La lunga strada di sabbia

Napoli (Napule in napoletano) è comune capoluogo della regione Campania, dell'omonima città metropolitana e centro di una delle più popolose e densamente popolate aree metropolitane d'Europa, i cui abitanti si chiamano Napoletani dal nome di rifondazione Neapolis o Partenopei dal nome di fondazione Parthènope.

Fondata dai cumani nell'800 a.C., fu tra le città più importanti della Magna Grecia e giocò un notevole ruolo commerciale, culturale e religioso nei confronti delle popolazioni italiche circostanti.
Dopo il crollo dell'Impero romano, nel 700 d. C. la città formò un ducato autonomo indipendente dall'Impero bizantino; in seguito, dal 1200 e per più di cinquecento anni, fu capitale del Regno di Napoli; con la Restaurazione divenne capitale del Regno delle Due Sicilie sotto i Borbone fino all'Unità d'Italia.

È all'origine di una forma distintiva di teatro, di una canzone di fama mondiale e di una peculiare tradizione culinaria che comprende alimenti che assumono il ruolo di icone globali, come la pizza napoletana, e l'arte dei suoi pizzaioli che è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio immateriale dell'umanità.

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