Iniziamo una nuova rubrica: "Antropocene" - Il Sistema Terra ai nostri giorni
in collaborazione con "Un Mondo Ecosostenibile" curato da Guido Bissanti
Mentha aquatica
una specie erbacea perenne della famiglia delle Lamiaceae.
di Guido Bissanti
Sistematica
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Lamiales, Famiglia Lamiaceae, Tribù Mentheae e quindi al Genere Mentha ed alla Specie M. aquatica.
È sinonimo il termine:
Mentha aquatica subsp. ortmanniana (Opiz) Lemke;
Questa specie tende ad ibridarsi con altre mente della flora italiana dando origine a diversi ibridi:
– Mentha x piperita L. ibrido con Mentha spicata L. con alcuni subhyb. ( subhyb. piperita , subhyb. citrata Ehrb., subhyb. nepetoides Lej.;
– Mentha x verticillata L. ibrido con Mentha arvensis L.;
– Mentha x dumentorum Shultes ibrido con Mentha longifolia (L.) Hudson;
– Mentha x pyramidalis Ten. ibrido con Mentha microphylla Koch;
– Mentha x maximilianea F. W. Schultz ibrido con Mentha suaveolens Ehrh.;
da sottolineare, inoltre, che la Mentha aquatica subsp. ortomanniana (Opiz) Lemke con foglie lanceolate, 2-3 volte più lunghe che larghe e base acuta che si trova sulle Alpi Orientali e zona padana, descritta da S. Pignatti in Flora d’Italia, viene considerata da An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora come facente parte della variabilità della subsp. aquatica sopra descritta.
Etimologia
Il termine Mentha proviene dal greco μίνθᾰ mínthă menta
L’epiteto specifico aquatica deriva da aqua acqua: per l’ambiente di crescita, in acqua o nei pressi.
Distribuzione Geografica ed Habitat
La menta acquatica è una pianta originaria di gran parte dell’Europa, dell’Africa settentrionale e dell’Asia occidentale. È stato introdotto in Nord e Sud America, Australia e alcune isole dell’Atlantico.
In Europa è ovunque comune (un po’ meno in Russia). Nell’area del Mediterraneo si trova nell’Anatolia, Transcaucasia, nell’Asia mediterranea e nell’Africa settentrionale (escluso l’Egitto).
In Italia è una pianta comune su tutto il territorio compreso l’arco alpino. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi.
Come suggerisce il nome, la menta d’acqua trova il suo habitat nei margini poco profondi e nei canali di torrenti, fiumi, stagni, dighe, fossati, canali, prati umidi, paludi.
Se la pianta cresce nell’acqua stessa, sale sopra la superficie dell’acqua. Si sviluppa generalmente su suoli minerali o torbosi da leggermente acidi a calcarei (è comune su calcare tenero ).
La distribuzione altitudinale la vede crescere fino a 1200 m s.l.m.; frequenta quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello subalpino (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Descrizione
La Mentha aquatica è una pianta erbacea perenne di 15-30 (50) cm, profumata, con rizoma legnoso che emette stoloni epigei striscianti.
Il fusto è ascendente, con un diametro di circa 5 mm e sezione quadrangolare, ed è cosparso di peli soprattutto in alto, ramificato, rossastro.
Le foglie misurano 1-4 x 2-6 (9) cm, sono opposte a due a due, decussate, con un breve picciolo (4-9 mm) visibilmente solcato nella parte superiore, hanno la superficie ovale oblunga con apice acuto o ovale-tondeggiante con apice ottuso, il margine dentato, e la superficie spesso ricurva verso il basso, è glabra superiormente mentre è tormentosa nella pagina inferiore, dove sono più evidenti le nervature secondarie tra loro parallele.
I fiori sono profumati, ermafroditi, di colore rosa o violacei e raccolti in infiorescenze globose simili a capolini, all’apice del fusto e in verticillastri all’ascella delle foglie superiori, portate da peduncoli di circa 2,5 cm. Brattee simile alle foglie ma di minori dimensioni che non sovrastanto l’infiorescenza. Bratteole di 3-4 mm. Calice di 3-4 mm, cilindrico, tuboloso con 5 denti uguali, triangolari acuti, verde rossastro, peloso. Corolla tubolare di colore rosa o violacea, pelosa all’interno, con 4 lobi di cui il superiore più grande degli altri e a volte bilobato. L’ovario supero è formato da 4 carpelli con in mezzo lo stilo e 4 stami con antere purpuree che sporgono lungamente dal tubo della corolla sorpassandola.
L’antesi è tra Giugno e Ottobre, l’impollinazione è entomogama e la disseminazione idrocora.
Il frutto è formato da 4 nucule ovali con mericarpi di 1-1,1 x 0,6-0,8 mm, subtrigoni, un poco rugosi all’apice, con superficie di inserzione farinosa, di colore castano.
Coltivazione
La menta acquatica è una pianta erbacea che pur amando l’esposizione in pieno sole vegeta bene anche a mezz’ombra. Resiste alle basse temperature invernali e anche al gelo.
Predilige terreni umidi e limacciosi e pertanto va impiantata direttamente nel limo del fondo in prossimità della riva alla profondità desiderata. La profondità di impianto tra rizoma e pelo dell’acqua non deve essere superiore ai 10 cm.
Se la pianta viene coltivata in terra va irrigata spesso perché non tollera il terreno asciutto.
La pianta si riproduce per seme ma viene propagata sempre per via agamica o vegetativa mediante talea di stoloni o divisione dei cespi. I semi anche se prodotti in abbondanza sono raramente fertili o perché le piante sono ibride, e quindi dai loro semi difficilmente potremo ottenere piante identiche a quella che li ha prodotti.
È possibile la divisione per cespi; in questo caso, nel periodo autunnale, si prelevano gli stoloni laterali emessi dalla pianta madre e si impiantano al momento stesso nella zona desiderata. Oppure, sempre in autunno, si estraggono dal terreno i cespi più vigorosi, si dividono in più porzioni, con radici ben sviluppate. Anche in questo caso, si mettono subito a dimora sempre alla stessa profondità. Le nuove piante così ottenute avranno le stesse caratteristiche di quelle originali.
Usi e Tradizioni
La Mentha aquatica è una pianta conosciuta ed utilizzata da tempi remoti. Una leggenda greca narra che Proserpina regina dell’ Ade, sorprese il marito Plutone in amorosi colloqui con una giovane fanciulla di nome Menthes della quale il dio degli inferi si era perdutamente innamorato. Infuriata dall’ira Proserpina per vendicarsi trasformò la bella giovane in una pianta, la Menta, che da allora è simbolo del freddo del timore e dell’ardore dell’amore.
La menta è ancora da molti ritenuta un potente rimedio atto a combattere gli spiriti maligni ed ancora i moderni “Maghi”, la bruciano per consacrate talismani destinati a proteggere da innumerevoli malattie e ad allontanare influenze negative.
La Mentha aquatica è una pianta che, grazie ai suoi principi attivi quali olio essenziale (composto da mentolo, cineolo, mentofurano e terpeni), resine, tannini e principi amari, è una pianta antispasmodica, carminativa, diaforetica, refrigerante, vasodilatatrice, antisettica, astringente, colagoga, stimolante, stomachica, calmante il dolore, emetica, tonica.
Viene, inoltre, utilizzata come correttiva del sapore di alcuni farmaci e delle polveri aspersorie.
Nell’uso erboristico via impiegata per uso interno come infuso (tisana) o tintura (alcolica o vinosa) per favorire la digestione e bloccare le fermentazioni intestinali, stimolare le secrezioni biliari, eliminare la nausea e sedare vomito, singhiozzo e gli spasmi in genere. Ma attenzione le preparazioni bevibili se usate a lungo ed in quantità eccessiva possono dar luogo a fenomeni ipnotici e di intolleranza gastrica.
Per uso esterno in infuso per pruriti, infiammazioni delle vie aeree e della cute e per l’alito cattivo con sciacqui, gargarismi o inalazioni. Per alleviare dolori reumatici o nevralgici in tintura frizionando le parti dolenti.
Trova impiego anche per uso cosmetico; le proprietà tonico-astringenti e rinfrescanti di questa pianta hanno indotto le industrie cosmetiche ad usarla nella preparazione di dentifrici e collutori, di creme decongestionanti, di lozioni dermopurificanti, di saponi e bagno-schiuma, e di acque distillate rinfrescanti e decongestionanti.
Per quanto riguarda invece l’uso alimentare, le foglie e i fiori freschi vengono usati nella preparazione di insalate miste, salse e marinate per carni e pesce, giardiniere di legumi e fagioli, per insaporire macedonie, gelatine, confetture, pasticceria, bevande analcoliche, sciroppi, succhi, grappe, liquori, amari, e la preparazione di caramelle e gomme da masticare.
Modalità di Preparazione
Oltre agli usi medicinali, farmaceutici e cosmetici questa pianta trova impiego in cucina. Le parti edibili sono le foglie, crude o cotte, con le quali si può fare il the, oppure possono essere usate come condimento/spezie.
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.