#288 - 19 giugno 2021
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Cultura e Società

Politica!...come intenderla

oltre le convulsioni sociali,
oltre la conquista del potere

di Amanzio Possenti

Ci si interessa ancora di politica tra la gente comune? Tra il sì e il no, alla luce della condizione in cui essa si trova: in grosso travaglio di idee, di scelte e di prospettive.
Non tanto a causa della situazione anomala quanto necessaria – e di forte utilità pubblica – di un governo costituito e sostenuto da quasi tutti i partiti, tranne uno all’opposizione, ma soprattutto poiché il cittadino avverte come i partiti siano in crisi di idealità e di proposte, mentre non si intravvedono speranze di ritorno realistico ad una storia nuovamente costruttiva.
È una crisi che si tenta di nascondere o di limitare ma è presente nei danni dell’irresolutezza, nel tran tran quotidiano privo di colpi d’ala e nelle dichiarazioni fondate su una presunzione di fiducia popolare tutta da verificare.

Eppure l’opinione comune si aspetterebbe in un momento tanto delicato e critico – caratterizzato da bisogno estremo di riforme indispensabili e salutari, dalle attese del recovery plan e di una partecipazione viva dei cittadini nell’auspicato superamento del covid – che la Politica riprenda campo e si riproponga quale realtà di servizio. Certo non quella gridata, parolaia o solo conflittuale, bensì guidata dal buon senso e dalla sensibilità verso il bene comune.

Rieccoci ad un discorso ripetuto migliaia di volte: la ricerca di una Politica che, in primis, per l’ambito nazionale, non sia solo amministrazione (che pure è necessaria), ma impegno di idee verificabili, fattibili, sostanziali a sostegno dell’intera comunità, in modo provvido, costante, a ritrovarsi insieme fra norme e provvedimenti condivisi.

Se la Politica è un’alta forma di carità’e di servizio al prossimo – non una permanente battaglia fra parti e fazioni – essa diventa presenza necessaria alla e nella società, alla quale porta il carburante dell’attenzione fraterna e per la quale si dispone in armonia con la crescita dell’uomo e il rispetto dell’ambiente di vita organizzata.

La dottrina sociale della Chiesa, dalla Rerum Novarum in poi fino alle ultime encicliche ed esortazioni apostoliche di Francesco, è un continuo rinnovellare di analisi, osservazioni, stimoli, indicazioni, qualificazioni, fiduciose speranze, che poggiano sul Vangelo e sull’azione salvifica e che intendono la Politica quale spazio di vita comune al servizio dell’uomo al centro di un cammino destinato a creare pace ed armonia fra tutti i popoli e alloro interno. Evitando categoricamente supremazie aprioristiche che contrastano con la bellezza e la qualità dell’agire cristiano: per una Politica che, nel vigore della democrazia, aggreghi e faccia dell’amore la misura di ogni rapporto umano.

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