#288 - 19 giugno 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Religione

Preghiera e quotidianita'

una sorta di rigo musicale

di Amanzio Possenti

Molto spesso siamo talmente assorbiti dal lavoro da dimenticarci di Dio, di un momento di preghiera, non solo per chiedere ed invocare, anche e soprattutto per comunicare, ringraziare e lodare.
Eppure tra lavoro e preghiera, ricorda Francesco, c’è complementarietà, dunque non può esserci il primo senza la seconda.

E’ una osservazione che aggiunge qualità alla vita di un cristiano al quale si rammenta, con una poetica visione, che «la preghiera è una sorta di rigo musicale», dove bellezza e amore donano armonia facendone stile di quotidianità.

Siccome Francesco si propone di entusiasmarci nella fede e di non lasciarci errabondi nel possibile smarrimento, altre precisazioni accompagnano il suo invito (prezioso) a riflessioni più ardite: «Non è sana una preghiera che si aliena dalla vita’, a sottolineare che se essa si distacca dalla concretezza, può diventare ‘spiritualismo o ritualismo’. Non vero atto di ricerca e di accoglienza d’Amore».

Si tratta in definitiva di agire con l’ardore tipico del ’fuoco sacro’ usato nei templi antichi, ardore di convinta partecipazione non di distratta adesione, ardore che sollecita e interroga, inebria e coinvolge sicché la preghiera si fa risposta e proposta, di cuore che si affida.
In breve, se pregare è fonte di amore e la lode è segno di comunione, l’uomo contemporaneo, schiacciato dal peso (necessario ed essenziale) del lavoro, finisce tuttavia per sottrarsi, orgogliosamente, dalla preghiera considerandola estranea alle esigenze quotidiane.
Se cristiano, rischia di smarrire il percorso di speranza nella Storia.

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