Presentato all’Università degli Studi eCampus
Introduzione del rettore Enzo Siviero - Intervista all'autore di Francesco di Frischia
Microcosmo Sicilia
di Salvo Guglielmino - Prefazione di Vincenzo Morgante
Rubbattino Editore
Microcosmo Sicilia «è un viaggio appassionato e metaforico nella mia terra - ci spiega Guglielmino - per scoprirne la bellezza sublime e deturpata, raccontarne le speranze, i dolori, le virtù più recondite e segrete.
Una Sicilia mitica, misteriosa, sfuggente, sempre uguale a se stessa, eppure dalle grandi opportunità, a cominciare dal suo immenso patrimonio archeologico ed architettonico, dal suo mare, dalle sue antiche tradizioni popolari e culinarie.
Un piccolo universo che è specchio del mondo intero. Un teatro dove va in scena ogni frazione di umanità con una variopinta collezione di personaggi straordinari con il loro sfondo eroico o drammatico che sembrano tutti usciti dalla penna di Verga, Tomasi di Lampedusa, Pirandello. Una terra ferita dalla fuga dei suoi cervelli migliori, con tanti problemi economici e sociali irrisolti da anni e che la pandemia ha ulteriormente aggravato. Occasioni perdute nell’indifferenza collettiva, tra servizi sociali fatiscenti, scandalosi ritardi nella costruzione delle opere pubbliche, soldi stanziati e mai spesi, ricatti malavitosi, promesse mai mantenute dalle istituzioni e dalla politica».
“Il racconto che l’autore fa della Sicilia, con le sue peculiarità storiche e geografiche e la sua straordinaria unicità - scrive Vincenzo Morgante nella prefazione - è anche una raffinata riflessione sull’Italia tutta. Il Paese intero si specchia nella Sicilia, e la Sicilia raccoglie in sé i vizi e le virtù del Paese intero. Ed è proprio grazie a questo mutuo scambio che il libro di Salvo Guglielmino può parlare davvero a tutti”.
“La Sicilia si disvela in queste pagine - osserva il Rettore dell’Università eCampus, Enzo Siviero - attraverso squarci di luce su ombre che ancora aleggiano in tanti, troppi luoghi. Un intenso e inatteso coinvolgimento emotivo che fa riflettere su ciò che è stato, su ciò che è - o non è - avvenuto. Sul palese vilipendio degli uomini, o meglio, di certi uomini, verso una terra altrimenti baciata dagli dèi. Un vero e proprio imperdonabile sacrilegio”.