Televisore gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca tedlevisiva
di Luigi Capano
A volte basta aspettare e anche le banalità diventano perle di saggezza.
Costante cultore dell’aforisma cinico e salace Enrico Vaime – scomparso in questi giorni all’età di 85 anni – è stato autore televisivo prolifico e ingegnoso. In molti oggi lo ricordano come un maestro della televisione. Ha firmato programmi indimenticabili: tra questi, la celeberrima Canzonissima e il divertentissimo Tante scuse condotto da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Fu amico di Ennio Flaiano, un virtuoso del pensiero aforistico, che forse gli instillò la passione per questo lapidario genere letterario di cui fu abile coniatore. I sogni nel cassetto se li mangiano le tarme.
Nella ricerca certosina di un programma finalmente precluso ai virologi, ci imbattiamo, in prima serata, nello spettacolo di Rai1 “Una serata tra amici” dedicato alla carriera di Christian De Sica - figlio del più celebre e illustre Vittorio – un attore dalle notevoli potenzialità dissipate, purtroppo, in film di cassetta, “cinepanettoni” per famiglie annoiate in cerca di crasse risate. Perché purtroppo, come sappiamo, carmina non dant panem. Ha partecipato alla ricca serata anche il cognato, Carlo Verdon che ha intrattenuto il pubblico con i suoi ricordi sempre costellati di gag esilaranti. Christian De Sica è un uomo divertente e spontaneo, che ha trascorso un’adolescenza punteggiata di frequentazioni e di incontri straordinari, data la notorietà mondiale del padre scomparso però troppo presto: oltre a Rossellini e a Zavattini, affiorano dal personale scrigno dei ricordi i nomi di Charlie Chaplin e di Montgomery Clift.
Numerose polemiche hanno suscitato le dichiarazioni della cantante Elodie pubblicate sul suo profilo Instagram contro la Lega di Salvini, rea di osteggiare l’approvazione del controverso DDL Zan. Questa gente non dovrebbe essere in parlamento. Questa gente è omotransfobica, tuona la cantante. Certo che con tutti questi prefissi sembra quasi di essere tornati ai tempi del complotto “demoplutogiudaicomassonico”! Affermazione avventata quella di Elodie dato che la lega si trova in parlamento per ovvi motivi elettorali, facendosi portavoce quindi – piaccia o non piaccia- delle opinioni di buona parte della popolazione italiana. Siamo andati a dare una sbirciatina a questo disegno di legge. Lo troviamo facilmente on-line tra gli atti del Senato, preceduto dal titolo: contrasto all’omofobia e alla transfobia. Questi neologismi ci sembrano francamente idioti. Se c’è violenza, c’è crimine, e la condanna penale è necessaria e auspicabile malgrado le carenze evidenti della magistratura italiana. Ma la fobia non c’entra: è una psicopatologia e nulla ha che fare con la volontà di delinquere. L’accostamento della sessualità alla nosologia - ancorché nella forma camuffata di un’analogia inversa – sembra essere una tentazione irresistibile, anche da parte dei religiosi del Progresso. Insomma, abbiamo letto il testo della legge e non ci è piaciuto: gli estensori, vuoi per sprovvedutezza, vuoi per malafede, di fatto introducono un reato di opinione. Cosa molto pericolosa: basti vedere cosa accade, anche in questi giorni, in una nazione culturalmente arretrata come l’Egitto (ricordiamo il tragico caso Regeni e quello attuale dello studente Patrick Zaki). Le molteplici carenze dell’ideologia liberale non devono farci dimenticare l’importanza e l’utilità della libera circolazione delle idee - e delle loro parenti povere, le opinioni – pur se vengono trattate come merce e assoggettate, di conseguenza, agli andamenti fluttuanti del mercato.