#281 - 6 marzo 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Pagine Preziose

Fai Vivere...

...e santifichi l'universo

Eucarestia creazione e fede

Giuseppe Falanga - Centro Eucaristico

È in libreria l’ultimo libro del teologo Giuseppe Falanga. Il testo, dal titolo suggestivo ripreso dalla liturgia, condensa in dieci agili capitoli una riflessione sulla celebrazione della Pasqua del Signore come forza di trasformazione della Chiesa, del creato e della fede del credente. Non mancano riflessioni sul rapporto tra Maria, la Chiesa e l’Eucaristia. L’autore insegna Liturgia nell’Università della Santa Croce. È redattore della rivista Liturgia e si occupa di questioni liturgiche e dogmatiche. Tra le sue pubblicazioni: Ricondurre i cuori. Penitenza e riconciliazione (2011); La croce. Annuncio di salvezza perenne e universale nella celebrazione liturgica (2019).

«L’Eucaristia interessa ogni ambito della vita dell’uomo e del suo futuro escatologico. Il libro “vive” all’ombra del magistero, e può essere condensato in questa riflessione: “Con la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, i fedeli crescono nella misteriosa divinizzazione che, grazie allo Spirito Santo, li fa abitare nel Figlio come figli del Padre» (Dichiarazione comune di Giovanni Paolo II e del Patriarca Siro d’Antiochia). In questa luce si può parlare di una celebrazione cosmica della gloria divina, il mondo creato, “spesso ancora sfigurato dall’egoismo e dall’ingordigia, ha in sé una potenzialità eucaristica: esso è destinato ad essere assunto nell’Eucaristia del Signore, nella sua Pasqua presente nel sacrificio dell’altare” (Orientale Lumen 11). Questo denso scritto conferma che la comunione con Cristo genera un’intima trasformazione del fedele» (dalla Prefazione di S.E. Mons. Piero Marini)

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