L'associazione ambietalista che più di altre si batte
in difesa delle acque, del territorio e del paesaggio
Scorie nucleari
Il Coordinamento Regionale del Movimento Azzurro della Basilicata, appositamente convocato, ha affrontato la questione relativa alla ubicazione del sito unico nazionale per lo smaltimento delle scorie nucleari che al momento sono disseminate in località varie nel nostro Paese.
Al riguardo, si è rilevato che la Basilicata vede già da tempo interessato il proprio territorio con il più grande deposito di tale materiale radioattivo presente in Italia, presso l'Itrec di Rotondella, in provincia di Matera.
Il fermo diniego e lo stracciarsi le vesti che tutti i nostri politici stanno mettendo in scena in questi giorni, a seguito della notizia diffusa da canali ufficiali, secondo cui la Basilicata e territorio contermine della regione Puglia, potrebbe essere interessata alla destinazione finale del sito nazionale in questione, sembra configurarsi come una pantomima improvvisata, dal momento che è noto a tutti gli addetti ai lavori, come governi e relative commissioni tecnico-scientifiche dagli stessi insediate, stiano da circa due decenni lavorando al censimento dei siti idonei?? ad ospitare il deposito unico nazionale per lo stoccaggio del materiale radioattivo e la Basilicata, per i motivi suddetti ed anche attraverso le più varie indiscrezioni, è sempre stata nel mirino dei cosiddetti esperti.
Il Movimento Azzurro della Basilicata, in vista di una tale deprecata evenienza, fa notare come questa regione estesa su di un vasto territorio, circa un milione di ettari, rappresenti uno scrigno di natura, cultura, storia, pregiate colture agricole, fiumi, laghi e due coste marine ineguagliabili. Il 40% del territorio regionale è coperto da foreste sulle quali insistono due parchi nazionali, quattro parchi regionali e sette riserve naturali statali, che ne costellano la bellezza.
Purtroppo questo pregiato territorio, da circa un ventennio, lo stesso arco temporale durante il quale è avvenuto l'assalto alla regione da parte dei grandi gruppi petroliferi, nonché dai Signori dell'eolico e del fotovoltaico, pratiche queste che hanno devastato il paesaggio ( maggiore valore culturale del Paese), assiste ad una lenta ma costante depauperazione della presenza umana.
La popolazione diminuisce, la povertà aumenta, giovani ed intelligenze formate presso il nostro Ateneo lucano emigrano, il lavoro scarseggia sempre di più.
Quale condizione migliore e più favorevole, da parte dei Signori al soldo dei grandi gruppi e del capitale, per insistere con la politica della desertificazione di questa grande area naturale che rappresenta la cerniera tra le tre grandi regioni del meridione d'Italia.
Territorio il quale appare sempre di più l'area geografica dove delocalizzare gli scarti delle produzioni industriali e delle scorte nocive di altre aree del Paese?
Il NO della società civile, organizzata in associazioni e comitati civici, deve essere fermo rispetto alla eventualità di localizzare il deposito nazionale sulla costa jonica lucana. la Basilicata ha già dato troppo, svenduto tutto, troppo ad una politica di mestiere che al di là degli schieramenti ha perso la fiducia del polo lucano.