#279 - 6 febbraio 2021
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Diario

Il mio incontro con il Papa

Il Diario di Santi Visalli

Ricordo molto bene quel giorno, era il 5 ottobre 1995, ed avevo l’incarico da parte di una rivista di fotografare la visita di Sua Santità Giovanni Paolo II al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite di New York.

Facevo parte dei pochi eletti che avevano ottenuto il press pass tra le 4.500 richieste di accredito fatte da vari membri della stampa mondiale per seguire la visita del pontefice. Ero riuscito a trovare un angolino decente nell’ atrio della assemblea generale, dove potevo fotografare la stretta di mano tra il segretario generale del ONU Boutros Ghali e il Papa, attorniati da un gruppo di bambini del UNICEF. Ero un po’ scocciato ma allo stesso tempo grato alle restrizioni imposte dalla sicurezza e dal ufficio stampa delle Nazioni Unite, perché fuori pioveva a dirotto.

Alle 10.30, appena finita la cerimonia, il Papa è sceso dalla pedana al centro dell’atrio e si è diretto prima verso un gruppo di 30 bambini, poi a stringere le mani di vari funzionari del ONU che per essere in quella posizione di privilegio avevano vinto una specie di lotteria interna.
Era una vera bolgia controllata dove tutti gridavano e applaudivano.

Il mio incontro con il PapaIl mio incontro con il Papa

Mi trovavo nella prima fila dietro le barriere del settore stampa ( ero lì dalle 7 del mattino) e cercavo di fare delle foto decenti in mezzo a quella situazione caotica, quando nel mirino della macchina fotografica ho visto due mani protese verso di me, lui, il Papa era talmente vicino che non potevo neanche metterlo a fuoco, ho mollato la macchina al collo e mi sono trovato con le mani del Papa che stringevano le mie mani con un calore e fermezza che trasmettevano una energia impressionante.

E’ stato un brevissimo momento ma mi è sembrato un’eternità. Per la prima volta in quarant’anni di carriera ero stato preso alla sprovvista, mi sono allenato tutta la vita ad anticipare le mosse dei soggetti che fotografo ( l’unico vero modo per ottenere delle belle foto) e adesso avevo le mani bloccate in quelle del Papa, il mio istinto è stato quello di liberarmi e fotografarlo, ma è stato solo il mini impulso di un istante, tutto quello in quel momento volevo e facevo era guardare il Pontefice negli occhi, stringere le sue mani e mormorare “grazie, grazie”.

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