#276 - 19 dicembre 2020
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Cultura e Società

I poeti de "i grandi dialoghi nel web"
Si confrontano con il tema della povertà

Inviati i loro versi a Papa Bergoglio

con gli auguri per un natale rinnovato dalla solidarietà

Grandidialoghiweb

Natale si avvicina, ma quest’anno sarà un Natale diverso! Quasi solitario, un Natale per ripensare la vita, il passato, ma soprattutto il futuro di tutti noi!
Molti auguri avranno il sapore di buoni propositi, di accostamento
ai problemi degli altri, i meno fortunati.
L’ideatrice della Maratona poetica #igrandidialoghinelweb#, la poetessa e cultural promoter Anna Manna, ha raccolto, in un bellissimo fascicolo d’auguri natalizi su pergamene, le poesie edite ed inedite dei poeti che hanno preso parte su facebook alla maratona con tema “I Poveri” nella settimana precedente la Giornata Mondiale della povertà voluta e sostenuta da Sua Santità il 10 novembre 2020.

Il fascicolo con i versi sulla povertà sono stati inviati a Papa Francesco con gli auguri di un Santo Natale , un Natale particolare , forse un pochino in ombra per le poche luminarie e le feste discrete obbligate dal coronavirus, ma rinnovato nella ricerca di solidarietà e amicizia tra i popoli e gli uomini di buona volontà.

Il mondo si appresta a vivere le festività in un clima sociale ed in un periodo storico che accendono le luci su una piaga dolorosa che sembra diventare ogni giorno più preoccupante. Al di là delle analisi sociologiche, storiche, politiche, esiste uno spazio umano di sofferenza ma anche di comprensione empatica che forse
solo gli artisti, i poeti in particolare riescono a raccontare.
Di seguito, pubblichiamo la poesia "Misericordia" del nostro Direttore
Dante Fasciolo, partecipante alla maratona "i grandidialoghinelweb".
La poesia di Corrado Calabrò è pubblicata nella rubrica "Poesia", rubrica dove verranno pubblicate di volta in volta le poesie dei partecipanti alla maratona:
Rosa Giordano, Giuseppe Nasca, Anna Manna, Marilena Ferrone, Eugenia Serafini,
liliana biondi, Jole Chessa Olivares, Beppe Contini, Clara Di Stefano, Daniela Fabrizi,
Maria FRita Magnante, Maria Morganti Privitera,
Mario Narducci, Lidia Popa, Vittoria Tommasoni.

Misericordia
Di Dante Fasciolo

Alto s’eleva un grido oggi:
Misericordia!
In ogni dove, ovunque volgi lo sguardo,
in ogni angolo della terra, in ogni angolo della tua coscienza.
Il mondo globalizzato ha reso minute
le distanze, e ingigantito i pensieri,
ha moltiplicato la comunicazione,
ma ha reso ancor più arida
la solitudine dell’uomo moderno.
ha reso difficile la vita di ogni giorno,
ma ha lasciato aperta la porta della speranza.
Misericordia! grida
chi prova a camminare sul sentiero del futuro:
“ama il prossimo tuo come te stesso”;
Misericordia! Grida
con voce strozzata chi ha fame e sete;
Misericordia! Grida
la moltitudine di chi non ha alloggio
e copre di miseri panni il proprio corpo;
Misericordia! Grida
chi è prigioniero del male in ospedale,
e chi è relegato dietro sbarre di ferro;
Misericordia! Gridano
i morti, eroi e testimoni dimenticati
di una vita che perpetua se stessa.
Ma l’uomo non è solo materia,
e la misericordia espande la sua forza
oltre la fisicità dei bisogni, ed è capace
di penetrare determinata e amorevolmente
nei meandri dello spirito, dell’anima, della coscienza.
E’ misericordia trasmettere il sapere,
sciogliere i nodi del dubbio,
essere vicini e consolare il dolore,
punire e correggere le malvagità,
perdonare i torti e le molestie, con pazienza
e pregare perché l’uomo riconosca
il comune cammino del sentiero del futuro
e accompagni i propri passi con soavità
“amando il suo prossimo come se stesso”.
Potrà così meglio comprendere
il grido di misericordia degli alberi
affaticati nella loro respirazione;
il grido di misericordia degli uccelli
spinti fuori del loro habitat naturale
per l’espandersi irrazionale dello spazio dell’uomo;
il grido di misericordia degli sguardi di occhi attoniti
al cielo di uomini e donne impotenti,
e braccia e volti scheletriti di incolpevoli bambini;
il grido di misericordia delle città
assediate dagli strumenti che danno suono
ad una falsa musica di civiltà;
e misericordia gridano gli uomini,
quelli privi di un qualsiasi futuro,
e quelli gonfi di un vuoto futuro,
entrambi perduti nel labirinto della speranza.
Una via di uscita?
E’ possibile…deve essere possibile…
nel segno della Misericordia.

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