#273 - 31 ottobre 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Di borgo in borgo

Dalle Alpi alle Madonie

La montagna in autunno

Di Claudio Bacilieri - Direttore di Borghi Magazine

I fari delle macchine che tornano a casa illuminano i tornanti. Il borgo adagiato sul crinale cade nella notte. Oltre le strette curve della mulattiera vivono gli ultimi: gli uomini dei monti. È tempo di montagna. Distanziati da tutto ma felici, nel tepore dei camini, della legna che arde, con poca gente che passa sotto le finestre.
I vetri sono appannati o coperti di brina. Novembre passa tra il lutto dei morti e la luce dei giorni di San Martino.
I boschi in autunno hanno colori come il fuoco. Le foglie si posano dolcemente sulla terra nuda. Un fumo di fascine esce dal camino. La foschia sale attraverso la valle e si affaccia alle finestre, mentre un ragazzo fa colazione con burro, marmellata di lamponi e una calda forma di pane. Una nuvola di vapore esce dalla stalla. Un vecchio scioglie il cane davanti alla vasca della fontana.

La montagna in autunnoLa montagna in autunno

In montagna il respiro delle stagioni è calmo e ininterrotto. Scendono i primi fiocchi di neve, sporadici: appena un cenno dell’inverno che verrà. L’abbaiare dei cani arriva attutito da molto lontano. Chi ha rotto il filo? Chi ha cancellato il profumo del muschio? Il borgo è a strapiombo sul torrente. Quello vicino è disteso in una piccola conca. Dure mani li hanno costruiti in tempi lontani, mettendoli al riparo da venti e valanghe.
Prati in pendio e campi terrazzati ripagano con i loro raccolti la fatica di chi li ha ricavati dalle pieghe del monte. Pietra e legno, legno e pietra: di altro non ha bisogno l’architettura della montagna. Il biancore della prima neve accende la strada. Tutti già sono scesi dai pascoli alti. L’intimità delle lunghe sere invernali è una stanza foderata di legno. Come ha scritto Jean-Jacques Rousseau: “Un paese di pianura per quanto sia bello, non lo è mai stato ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d’intorno che mi infondano paura”.

La montagna in autunnoLa montagna in autunno

Tra i Borghi più belli d'Italia, il più alto in quota è Chianale, frazione di Pontechianale (Cuneo). Il villaggio, 214 abitanti di lingua e cultura occitana, si trova a quasi 1800 metri d’altitudine in fondo alla Val Varaita, al confine con la Francia. Il secondo più alto è Usseaux, 186 abitanti distribuiti in cinque antiche borgate della Val Chisone, nella più incantevole cornice alpina della provincia di Torino. Pescocostanzo, in provincia dell’Aquila, posta a 1395 metri, è una grande (1210 abitanti) e nota stazione di sport invernali con un bellissimo centro storico e un Museo dell’artigianato artistico dove si ammirano i gioielli dell’oreficeria in filigrana e i merletti al tombolo. Poco più bassa (1385 metri) è Vigo di Fassa in Val di Fassa (Trento), sei borgate rurali di lingua e cultura ladina sotto le vette del Catinaccio, punto di partenza della funivia che raggiunge le piste da sci del Ciampedie.

La montagna in autunnoLa montagna in autunno

Sospesa tra le vette del Gran Sasso, sempre in Abruzzo e in provincia dell’Aquila, è Castel del Monte, la capitale dei pastori: snodo di antichi tratturi e transumanze, conta 447 abitanti e 1346 metri d’altitudine. Ostana in Alta Valle Po (Cuneo) ha solo 90 residenti che vivono in nove borgate occitane sotto il Monviso, a 1282 metri. Intorno ai 1250 metri sul livello del mare si trovano quattro borghi: due sulle montagne d’Abruzzo - Opi (452 abitanti) e Santo Stefano di Sessanio (128 abitanti) entrambi in provincia dell’Aquila - e due sulle Dolomiti: Sappada Vecchia (Udine) con 1340 abitanti sparsi tra quindici borgate di cultura tedesca con fienili e case in legno del Sei e Settecento, e Sottoguda, frazione di Rocca Pietore (Belluno), antico villaggio di cento anime posto proprio sotto la Marmolada. Il borgo più alto tra quelli di Sicilia, infine, è Petralia Soprana nelle Madonie (Palermo): nel paese vivono un migliaio di persone che da tre belvedere (il più alto è a 1147 metri) dominano buona parte dell’isola, dall’Etna al mare Tirreno.

La montagna in autunnoLa montagna in autunno

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