#271 - 3 ottobre 2020
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Ambiente

Responsabilità di tecnici, imprese, amministrazioni pubbliche

I paesaggi del futuro

Una malintesa modernità non mortifichi e non distrugga

l'irripetibile bellezza urbana e paesaggistica

che connota secoli di vita di lavoro e di armonia

I paesaggi del futuroI paesaggi del futuro

I paesaggi del futuro

Aspetti rilevanti nel disegno del paesaggio, nel passato sapientemente complementari: il Partenone, che 2500 anni fa i Greci eressero in cima ad un colle coperto di rigogliosi olivi; il Castel dell’ovo, costruito sopra un pittoresco scoglio in mezzo al mare di Napoli; i Conventi Medievali, enormi articolate, ma eteree fabbriche inserite nel verde dei nostri colli appenninici. Ma anche nei dettagli del paesaggio urbano, là dove più determinante è stata la mano dell’uomo, utili oggetti di arredo si sono fusi mirabilmente con la qualità architettonica di luoghi, piazze e vie cittadine: le fontane, le lampade in ghisa dell’illuminazione pubblica, le cancellate dei parchi, le panchine in pietra, il disegno delle pavimentazioni...

I paesaggi del futuroI paesaggi del futuro

Ai giorni nostri - scrive Lello Ruggiero - la ricerca di nuove fonti energetiche per mutamenti climatici, la necessità di ridurre le emissioni inquinanti nelle città, hanno spinto la tecnologia a ideare oggetti completamente nuovi, che stanno turbando vecchie, consolidate, caratteristiche realtà paesaggistiche: enormi pale eoliche sparpagliate sulle colline e in mare, rifrangenti dei pannelli solari sparsi sui tetti, condizionatori d’aria sospesi sulle facciate degli edifici, rumorosi e sgocciolanti sulla testa dei passanti o sulla biancheria stesa ad asciugare, catene di boe galleggianti ... Il tutto con burocrazia ed una legislazione contorta punitiva e sempre in ritardo sui tempi, e una produzione industriale, giustamente indirizzata verso tematiche nuove ed essenziali, ma poco sollecita alla tutela dell’ambiente, sia esso naturale che sapientemente modellato dall’uomo.
Conclusione: Imprese e tecnici devono saper progettare e produrre nuovi manufatti artistici e nuovi paesaggi, le Pubbliche Amministrazioni devono sburocratizzare e velocizzare le procedure.

I paesaggi del futuro

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