#270 - 19 settembre 2020
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Ambiente

Marca Trevigiana, terra di storia, terra di calamità innaturali,
quelle causate o incrementate dall’uomo nella sua infinita stupida avidità

Veneto "accoppato"

Dante Schiavon, socio GrIG Veneto
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Marca Trevigiana, Sile, veneto

Passano gli anni, si contano i morti e i danni, non cambia minimamente – al di là di vuote parole – il modo di agire.

Veneto Veneto

Il Veneto, purtroppo, è anche quel luogo dove il successo si misura nella lunga fila di capannoni-fabbrichette-svincoli-tangenziali-pedemontane-centricommerciali oggi spesso dismessi che hanno massacrato e impermeabilizzato il territorio, consegnandolo alle calamità innaturali.
E una bella calamità innaturale segue felicemente l’inaugurazione dell’ennesima pedemontana…

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Mentre il Rapporto Ispra 2018 sul consumo del territorio (riferito all’anno 2017) registrava “un aumento del 4% della superficie artificializzata potenzialmente allagabile” andava in scena a Silea l’ennesimo scriteriato scempio urbanistico ad opera di amministratori pubblici.
A due passi dall’Alzaia: 38.000 m3 di nuova edilizia residenziale su una superficie di 32.000 m2 per costruire villette singole, piccoli condominii, abbinate. Il progetto venne approvato dal Comune di Silea nel 2004, ma ruspe e gru furono fermate dalla crisi. Nel 2017 i lottizzatori sono tornati alla carica e l’amministrazione in carica ha approvato la variante.
Cambiano i suonatori (amministratori di diverso colore politico) ma la musica è sempre la stessa, con in più una “legge burla” sul contenimento del consumo di suolo in cui la deroga è il principio fondante. Come non definire un insediamento residenziale a due passi dall’alzaia del Sile un atto pianificatorio arrogante e irresponsabile: nonostante i dati dell’ISPRA sul rischio idraulico; nonostante gli effetti degli eventi atmosferici estremi conseguenza dei cambiamenti climatici; nonostante ci si trovi in un parco naturale; nonostante in provincia di Treviso ci siano 8076 edifici inutilizzati (Confartigianato 2017); nonostante l’invecchiamento della popolazione renda disponibili ulteriori immobili da ristrutturare; nonostante il calo demografico.

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Un po’ più a monte, sempre lungo il Sile, un altro esempio del “consociativismo suolicida” ce lo fornisce la costruzione della Cittadella della Salute (un modo eufemistico per definire un ospedale).
In nome del “mantra dell’eccellenza” (non misurata però sui tempi di attesa delle prestazioni sanitarie) e della “megalomania aziendalistica”, si amplia un ospedale già con buoni livelli standard nelle prestazioni sanitarie.
Lo scopo è quello di accentrare servizi e funzioni in un’unica sede, ma lasciando magari le ex sedi in abbandono e occupando, in compenso, un’ area prossima al Sile e vantandosi di non costruire ad una distanza inferiore ai 14 metri dal fiume (bontà loro).
Poi, in tempi di lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, si crea un parcheggio per mille posto auto contribuendo alla congestione dell’area a Sud del Comune di Treviso, minacciata anche dal progetto incombente del Terraglio Est.
Accanimento!!

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