Attività ludico-didattica
Museo del Cinema Torino
Un omaggio ad Andrei Tarkovskij.
di Federica Fasciolo
Intensa la programmazione del Museo Nazionale del Cinema di Torino in questo periodo festivo.
Resta in piedi fino al 6 gennaio la grande mostra C’era una volta in Italia. Il cinema di Sergio Leone, a cura di Christopher Frayling con la collaborazione di Lorenzo Codelli.
L’esposizione, che raccoglie oltre 180 pezzi, è un viaggio tra fotografie, oggetti, spezzoni di film, materiali pubblicitari, memorabilia, bozzetti e manifesti che fanno rivivere i set di film leggendari che hanno cambiato la storia del cinema.
La mostra è un progetto del Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, realizzata in occasione del 50° anniversario del film Per un pugno di dollar, recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna.
Continuano gli appuntamenti della domenica pomeriggio con l’attività ludico-didattica rivolta ai bambini tra i 4 e i 13 anni, realizzata all’interno dell’Aula Paideia e nelle sale del museo. Avventurose cacce al tesoro, meravigliosi effetti speciali volando sulla slitta di Babbo Natale fino a trascorrere un bellissimo pomeriggio in compagnia della Befana attraverso le sale del Muse.
28 dicembre - Volare...Oh!Oh!Oh! - Tutti hanno immaginato almeno una volta di volare tra le nuvole, sfrecciare su una macchina da corsa, navigare in alto mare o guidare la slitta di Babbo Natale. Grazie ad alcuni effetti speciali cinematografici il sogno diventa realtà!
4 gennaio - A qualcuno piace il cinema - I ragazzi saranno coinvolti in un percorso di ricerca attraverso le sale della Macchina del Cinema per scoprire i protagonisti che hanno fatto la storia del cinema.
6 gennaio - La Befana vien di giorno...- Una bellissima Befana accompagnando i piccoli ospiti in un percorso animato nella sezione dell’Archeologia del Cinema per scoprire la nascita dello spettacolo cinematografico.
Dal 22 al 24 dicembre, proiezioni:
Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores
Michele ha 13 anni e vive in una tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare.
Jimmy’s Hall di Ken Loach
Jimmy Gralton torna dall’esilio negli Stati Uniti nel suo paese per aiutare la madre a occuparsi della fattoria di famiglia. L’Irlanda che ritrova all’inizio degli anni Trenta non è più quella di una volta. Così, su sollecitazione dei giovani della Contea Jimmy, decide di riaprire il “Hall”, locale aperto a tutti dove ci si incontra per ballare, studiare o discutere. Ma la cosa non piace.
Storie Pazzesche di Damian Szifron
Un uomo decide di vendicarsi di tutti quelli che gli hanno fatto del male riunendoli in un luogo improbabile; un gangster capita per caso nel diner dove lavora la figlia di una delle sue vittime; un diverbio fra automobilisti si trasforma in un massacro grandguignolesco; un ingegnere vessato dalle multe trova il modo di vendicarsi; un incidente automobilistico dà il via ad una gara fra avvoltoi; un matrimonio da favola sfocia in un’escalation di insulti e ricatti. Prodotto da Pedro Almodovar, Storie pazzesche riflette sui mostri della modernità lasciandosi dietro un retrogusto amaro.
Big Eyes di Tim Burton La storia del pittore Walter Keane che negli anni Sessanta stupì l’America con i suoi quadri raffiguranti ragazzini dai “grandi occhi”. Anni dopo, sua moglie Margaret lo trascinò dopo il divorzio in una disputa, sostenendo di essere stata lei a inventare quel segno distintivo.
Dal 7 gennaio al 1 febbraio:
Un’ampia retrospettiva dedicata al regista sovietico Andrei Tarkovskij. Considerato unanimemente il più importante regista sovietico dell’epoca post-bellica, fautore di un cinema profondo, mistico e visionario, i suoi film hanno uno stile inconfondibile, fatto di lunghe sequenze, dialoghi irreali e immagini metaforiche. Affrontano temi spirituali e metafisici, con angolature complesse e spesso non facili.
L’esordio di Tarkovskij nel lungometraggio è subito folgorazione. Nel 1962 L’infanzia di Ivan vince il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia e rivela subito lo sguardo insolito di un regista che si pone, con tutta la sua profonda spiritualità, in controtendenza rispetto al cinema russo di quegli anni. Seguiranno altri premi prestigiosi come il Premio Speciale della Giuria vinto con Solaris e Sacrificio.
La rassegna parte dal primo film di diploma Il rullo compressore e il violino, per arrivare fino agli ultimi capolavori di rarefazione e intensità, girati tra Italia e Svezia, durante i tumultuosi anni del suo esilio dall’Unione Sovietica.
Nella retrospettiva si vedranno anche i ritratti del regista di Nostalghia realizzati da Aleksader Sokurov e dal regista svedese Michal Leszczylowski.
Serata evento venerdì 9 gennaio con la presentazione al pubblico del film L’infanzia di Ivan da parte di Andrei Tarkovskij jr., figlio del grande regista sovietico, accompagnato da Guido Brivio.
Oltre Il rullo compressore e il violino (Katok i skripka), la programmazione prevede i film:
. Michal Leszczylowski - L’infanzia di Ivan (Ivanovo detstvo) - Lo specchio (Zerkalo) - Andrej Rublëv -
Solaris (Soljaris) - Tempo di viaggio - Stalcher - Elegia moscovita (Moskovskaya elegiya) - Nostalghia -
Sacrificio (Offret).