Manifesto di Assisi
Il Manifesto di Assisi, di recente ha rivolto la propria attenzione alla comunicazione - settore determinante per il raggiungimento dei fini che si propone operando nella vasta problematica economica/sociale/ambientale/umana - attraverso un decalogo rivolto agli operatori ricordando la responsabilità del loro lavoro, e al contempo un richiamo anche a quanti usufruiscono della vasta gamma di fonti di informazione.
Le parole non sono pietre è il titolo del Decalogo, del quale pubblichiamo la versione emendata con proposte da alcuni degli interventi delle settimane scorse sul sito e poi nella giornata di dibattito: “Le parole non sono pietre” nella sala stampa del Sacro Convento in Assisi.
Nessuno stravolgimento della bozza di partenza, ovviamente. Il cambiamento più significativo, nella formulazione dei punti del decalogo, è il passaggio dal “tu” al “noi”: a testimoniare anche in questo modo l’assunzione collettiva di responsabilità e il carattere di chiamata all’azione che il Manifesto vuole avere.
A breve scatterà la fase più importante: quella di far vivere davvero il Manifesto, farlo diventare spunto di confronto, di dibattito, di polemica.
E ciò - viene ribadito - non certo soltanto tra giornalisti, anche se la categoria non può certo fingere di non sentire l’appello a una comunicazione responsabile, rispettosa, che si basi sui fatti e rigetti i discorsi d’odio. Ma è una società intera che si vuole raggiungere, a partire dalle scuole e dalle iniziative di formazione; con l’ambizione di portare il Manifesto anche nel web e sui social, dove si gioca oggi tanta parte del processo di formazione dell’opinione pubblica e dove più frequente è un uso contundente del linguaggio.
Un cammino non facile ma ineludibile, se si vuole evitare che il Manifesto rimanga esercitazione virtuosa ma sterile. Un’ulteriore tappa di verifica è già programmata: sempre ad Assisi, prendendo come base di riflessione il tema caro a Papa Francesco : "dalle community alle comunità”.
Il Movimento Azzurro, nel segnalare tale decalogo, intende seguire - attraverso questo giornale - l'azione del "Manifesto di Assisi", affiancandone le intenzioni, con il proprio pensiero e con le azioni, segnatamente nel campo dell'ambiente, centrale nella propria attività di promozione.
Manifesto di Assisi
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L’ostilità è una barriera che ostacola la comprensione. Nel rispetto del diritto-dovere di cronaca e delle persone occorre comprendere. Scriviamo degli altri quello che vorremmo fosse scritto di noi.
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Una informazione corretta lo è sempre, sono la fiducia e la lealtà a costruire una relazione onesta con il pubblico. Non temiamo di dare una rettifica quando ci accorgiamo di aver sbagliato.
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Difendiamo la nostra dignità di persone, ma anche quella altrui, fatta di diversità e differenze. Tutti hanno diritto di parlare e di essere visibili. Diamo voce ai più deboli.
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Costruiamo le opinioni sui fatti e quando comunichiamo rispettiamo i valori dei dati per una informazione completa e corretta. Dietro le cifre ci sono gli esseri umani. Impariamo il bene di dare i numeri giusti.
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Se male utilizzate, le parole possono ferire e uccidere. Ridiamo il primato alla coscienza: cancelliamo la violenza dai nostri siti e blog, denunciamo gli squadristi da tastiera e impegniamoci a sanare i conflitti. Le parole sono pietre, usiamole per costruire ponti.
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Facciamoci portavoce di chi ha sete di verità, di pace e di giustizia sociale. Quando un cronista è minacciato da criminalità e mafie, non lasciamolo solo, riprendiamo con lui il suo viaggio. Diventiamo scorta mediatica della verità.
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Con il nostro lavoro possiamo illuminare le periferie del mondo e dello spirito. Una missione ben più gratificante della luce dei riflettori sulle nostre persone. Non pensiamo di essere il centro del mondo.
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Internet è rivoluzione, ma quello che comunichiamo è rivelazione di ciò che siamo. Il nostro profilo sia autentico e trasparente. Il web è un bene prezioso: viviamolo anche come bene comune.
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La società non è un groviglio di fili, ma una rete fatta di persone: una comunità in cui riconoscersi fratelli e sorelle. Il pluralismo politico, culturale, religioso è un valore fondamentale. Connettiamo le persone.
- San Francesco d’Assisi operò una rivoluzione, portare la buona notizia nelle piazze; anche oggi una rivoluzione ci attende nelle nuove agorà della Rete. Diamo corpo alla notizia, portiamola nelle piazze digitali.