Letizia Battaglia, non ha bisogno di presentazioni,
nel 2017 il New York Times l’ha citata come una delle undici donne straordinarie dell’anno.
È riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea
non solo per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo,
ma anche per il valore etico ed civile da lei attribuito al fare fotografia.
Firenze - Crumb Gallery
Corpo di donna
La prima mostra di Letizia Battaglia con 23 opere fotografiche, tra cui molte
inedite che toccheranno temi noti, anche più intimi del suo percorso artistico.
Una nota di Elisabetta Corsi
Questa è Letizia Battaglia, - scrive Elisabetta Corsi - la più nota fotografa di mafia, impegnata in un racconto senza fine che ha avuto inizio in maniera quasi casuale, come dice lei stessa, negli anni Settanta e Ottanta con gli scatti che l’hanno resa celebre, quelli dei morti ammazzati per le strade di Palermo, burattini con i fili tagliati, un rivolo di sangue che cola dalla bocca o dagli occhi, immagini crude che come nessun’altra sanno restituire il sapore di quegli anni amari.
Ma oltre a questi durissimi reportage, ha sempre documentato la vita della gente comune, per la strada, in case miserrime, in luoghi di lavoro, nei mercati, cogliendo, delle situazioni, soprattutto il movimento umano, l’espressione degli occhi, l’atteggiamento della bocca, in particolare delle donne e delle bambine.
In questa mostra organizzata alla Crumb Gallery, i venti scatti esposti raccontano proprio questo aspetto della sua ricerca: le donne con immagini che le ritraggono nude, e ancora donne con scatti che alzano il velo per permettere allo sguardo di vedere proprio là dove altrimenti non si coglierebbe nulla.
La stessa Letizia Battaglia in una recente intervista ha commentato: “A Firenze, esporrò foto di nudi. Racconto la grandiosità, la bellezza e la dolcezza del corpo femminile. Non sexy o in pose da modella. Una ventina di foto fatta dagli anni Settanta al 2019. C’è la ragazza così come la donna di 70 anni che mentre scatto dice sono bella così come sono. Le ho fotografate con solidarietà e rispetto. A un fotografo si deve sempre chiedere rispetto, lui deve nobilitare la verità. La fotografia è un atto meraviglioso, come fare l’amore. Ma con rigore e senza vanità”.
Letizia Battaglia ha da subito fortemente creduto nel progetto Crumb, una galleria per donne artiste diretta da donne, e ha scelto proprio questo luogo per la sua prima volta nel capoluogo toscano, offrendo con generosità i propri scatti a una realtà così nuova.
Durante il periodo della mostra, il 23/24/25 marzo al Cinema Odeon Firenze e al Cinema Stensen sarà proiettato Letizia Battaglia-Schooting the Mafia, un film documentario di Kim Longinotto che racconta, con un taglio intimo e privato, la vita e la carriera della fotografa palermitana.