Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio
per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale
Roma - Palazzo Patrizi Clementi
Amatrice con gli occhi di prima
Il piccolo ma prezioso volume mette in evidenza alcuni degli edifici religiosi della Conca Amatriciana che fin dai primi decenni del ‘900 sono stati oggetto di studio da parte della Soprintendenza ai beni architettonici, allora unita al Ministero della Pubblica Istruzione.
Oggi, la pubblicazione è frutto del lavoro comune dei funzionari di entrambe le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, quella per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, e quella per le province di Frosinone, Latina e Rieti, a loro volta articolate su più uffici nel territorio, cui si debbono gli interventi di recupero dopo il sisma del 2016.
Un lavoro che, grazie anche a Federica di Napoli Rampolla e a Enrico Ciavoni, impegnati nella digitalizzazione dell’archivio fotografico, è partito dalle tracce storiche, documentali e fotografiche, che rappresentano le basi sulle quali si fondano le conoscenze e le relative competenze. Con tale raccolta di immagini si intende fornire agli studiosi la parte visiva di quanto si conserva delle attività del passato, con la speranza che soprattutto dalle Comunità locali, ma anche da chi abbia avuto occasioni di incontro con loro, arrivino riproduzioni e proposte che possano rivelarsi utili ai fini della ricostruzione.
Un primo auspicabile coinvolgimento delle Comunità stesse è rappresentato dal link sul sito del Comune di Amatrice, dove saranno raccolte (previa liberatoria alla pubblicazione) le foto di chi intenda metterne a disposizione, citando l’Autore o la famiglia che le detiene e indicando la data a cui queste risalgono.
La presentazione del volume costituisce anche il primo di una lunga serie di incontri che la Soprintendenza intende organizzare, con cadenza quindicinale, al fine di aggiornare le Comunità intorno agli interventi in corso e promuovere così una ricostruzione il più possibile partecipata e consapevole.
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