#255 - 25 gennaio 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Teatro

Debutto Romano: per la giornata della memoria

Roma - Teatro Vascello

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La mamma sta tornando povero orfanello

Dopo lo spettacolo, in diretta su Radio3 Rai, seguirà il dibattito
condotto dal direttore di Radio3 Rai Marino Sinibaldi con ospiti

di Eva Mari

27 gennaio 2020 : Giornata della Memoria il Circolo Gianni Bosio presenta La mamma sta tornando povero orfanello di Jean Claude Grumberg per la traduzione di Giacometta Limentani - con Emanuele Carucci Viterbi, Giovanna Daddi, Dario Marconcini e la cantante Viviana Marino.
La regia è di Dario Marconcini, la collaborazione artistica di Stefano Geraci, Illuminazione e scene: Riccardo Gargiulo con la collaborazione di Maria Cristina Fresia. Produzione: Associazione Teatro Buti.

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Un bambino di 62 anni chiama sua madre, vorrebbe tanto che lo prendesse per mano e trascorressero insieme una domenica felice.
Delle voci gli rispondono, dei personaggi gli appaiono: la madre con i suoi rimproveri, un Dio che può far ben poco, un anestesista inquietante, un invadente direttore di una casa di riposo e, infine, il padre che non ha mai conosciuto e che gli chiede come vanno ora le cose nel mondo, dopo il nazionalismo, la caccia ai diversi, i campi di concentramento…

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Grumberg è autore tragico della più nobile tradizione ebraica dove la memoria e l'ironia si confondono senza derisioni e esagerazioni.
È un autore che pur portando su di sé i segni della discriminazione subita da bambino, della solitudine e del dolore (suo padre, sarto ebreo, morì in un campo di sterminio) nei suoi scritti adotta uno stile delicato dove il passato è come rimosso, mai citato, ma che inconsapevolmente, dalle domande, dalle ansie, dalle nenie, dai ricordi, riaffiora tenero e spietato pur ovattato e nascosto da un sorriso amaro.
J.C.Grumberg è autore di una trentina di opere teatrali, rappresentate in tutto il mondo, e sceneggiatore ( ha lavorato tra gli altri con Truffaut e Costa Gravas).
Con "La mamma sta tornando Povero Orfanello" continua la ricerca del Teatro su testi di autori del 900 poco conosciuti e poco rappresentati in Italia.

                      info    promozione@teatrovascello.it
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