#255 - 25 gennaio 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerŕ il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore č la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso puň suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata č un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialitŕ  e stupiditŕ č che la genialitŕ  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Televisione

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Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

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Nell’accogliente salotto domenicale di Mara Venier facciamo la conoscenza di una distinta quanto spontanea signora d’altri tempi, Isa Barzizza – classe 1929 - figlia del celebre musicista Pippo Barzizza e diva del teatro di rivista negli anni ’40 e ’50 a fianco di Totò e di Macario. La conversazione è condotta da Mara Venier con la solita abilità e con il consueto garbo, e l’ospite si mette gradatamente a nudo raccontando la propria vita tra successi, drammi e tragedie. Al termine del lungo dialogo la conduttrice invita Isa Barzizza a trattenersi ancora un poco per ascoltare “un cantante napoletano bravissimo”. “No guarda, vado perché devo andare all’Ikea..” risponde schietta l’ex diva e la navigata Mara non fa una piega.

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Uno spettro si aggira per l’Italia: il Fascismo. Tenuto gelosamente a braccetto da uno zombie: l’antifascismo. Una coppia affiatata che settant’anni di regime democratico non sono riusciti a far dimenticare e neanche a far divorziare. Se ne parla da Mario Giordano a “Fuori dal coro” su Rete4. Tra gli ospiti, la giornalista Maria Giovanna Maglie che sorprendentemente e con coraggio dichiara: “ Penso che il vero rischio che corriamo sia quello di perpetuare in maniera intollerante il ricordo di un periodo che invece ha il diritto di essere ricordato per quello che è stato…un periodo importantissimo della nostra storia che è stato cancellato con un colpo di spugna. E ancora adesso ci ritroviamo i ragazzini iscritti all’Associazione Nazionale Partigiani… Viene continuamente esorcizzato, rimosso…Si è chiuso con alcune vergogne spacciate per eroismo: ricordo Piazzale Loreto”.

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I telegiornali hanno annunciato in questi giorni la morte di Giampaolo Pansa, il giornalista che con i suoi libri ha minato le fondamenta mitologiche della nostra Repubblica raccontando gli orrori della Resistenza (la locuzione “orrori della Resistenza” che a molti catecumeni potrà sembrare ossimorica se non blasfema, è tratta da un servizio mandato in onda da Giordano sullo spinoso argomento): uno su tutti, il caso della bambina Giuseppina Ghersi torturata, stuprata e uccisa dai partigiani perché ritenuta una spia fascista.

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Seguiamo con interesse il dibattito su Craxi proposto da Lucia Annunziata a “mezz’ora in più” su Rai3. Sono trascorsi vent’anni dalla morte del controverso leader socialista e i dibattiti televisivi stanno fioccando. Ospiti dell’Annunziata, Marcello Sorgi autore di un libro sugli ultimi giorni di Craxi, Claudio Martelli che all’epoca fu ministro, e il deputato del PD Gianni Cuperlo. Due punti oscuri affiorano prepotentemente dal dibattito: l’inspiegabile salvataggio del PCI che, come si ricorderà, ha sempre partecipato alla spartizione di poteri e poltrone nella cosiddetta prima repubblica.

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