2020: Anno Internazionale delle Lingue Indigene Il contributo dei missionari comboniani allo studio e alla preservazione delle lingue locali nella loro opera di annuncio del Vangelo
Roma - Lingue, Missione, Memoria Una mostra bibliografica divisa in sei sezioni: editoria storica, testi, foto, video che mostreremo nei numeri successivi del giornale accompagnandola fino al suo termine di esposizione
Terza parte - le lingue riconosciute
Dai Denka agli Ewe agli Shilluk
Presentate attraverso testi di missionari e studiosi
I Denka (o Dinka) sono una popolazione del Sudan del Sud.
Abitano nelle regioni di Bahr al Ghazai, Kordofan del sud, Jonglei e Alto Nilo. Si calcola che siano 1.5 milioni di persone, corrispondenti al 18% della popolazione totale del Sud Sudan.
La loro economia si basa soprattutto sulla pastorizia e sull’agricoltura, in particolare la coltivazione del miglio sulle sponde del Nilo e altre varietà di graminacee che però possono essere coltivate solo durante la stagione piovosa.
I Denka non sono guidati da nessuna autorità politica centralizzata ma da una fitta rete di clan.
La loro lingua madre chiamata denka oppure thuongjang appartiene al gruppo delle lingue nilotiche, del ramo Nilotico degli idiomi Nilo-Sahariani.
Nella lingua denka il loro nome significa “Persone”. Essa viene scritta usando l’alfabeto latino al quale sono aggiunti altri caratteri.
La maggior parte dei popoli Gbè attuali (di cui fanno parte gli Ewè, gli Ajà e i Gen) sono venuti dall’Est, diverse migrazioni si sono succedute tra il X ed il XV secolo.
Verso la fine del XVIII secolo, molti che parlavano lingie gbè sono stati ridotti in schiavitù e portati nel Nuovo Mondo.
Ciò ha fatto si che le lingue gbè abbiano giocato un ruolo fondamentale nella creazione di molte lingue creole delle Antille.
Le lingue gbè formano una ventina di lingue apparentate, che vengono parlate nella zona situata tra il Ghana orientale e l’Ovest della Nigeria. Il numero totale di coloro che parlano le varie lingiue gbè è stimato tra i quattro e gli otto milioni.
La lingua più parlata è l’ewe (o èouè) (3 milioni che la parlano in Ghana e Togo), seguita da fon (1,7 milioni, principalmente in Benin). Le lingue gbè sono tradizionalmente collocate nel ramo Lingue kwa della famiglia linguistica delle lingue niger-kordofaniane, ma, più recentemente, sono state classificate tra le lingue Volta-Niger.
Gli shilluk (o Scilluk), regione che ha come centro la città illuk) sono una popolazione del Sudan meridionale.
Si riferiscono a se stessi come Chollo.
Occupano la zona del bacino del Sobat al Nilo bianco, regione che ha come centro la città di Malakal e vivono di agricoltura e allevamento.
Vengono inoltre praticate la caccia e la pesca Parlano una lingua appartenente alla famiglia nilo-sahariana.
Nel 2002 la popolazione stimata era di circa 600.000 individui. Rappresentano il terzo gruppo etnico del Sudan.
Vivono in grandi vlllaggi di capanne coniche ed entrambi i sessi si dividono il lavoro agricolo.
La struttura sociale tradizionale è organizzata in clan familiari raggruppati in popolazioni tra di loro confederate. Un re ereditario e divino (reth), scelto tra i figli del re precedente, rappresenta l’eroe Nyilang, grande cacciatore e primo re, e simboleggia l’intero popolo, mentre i villaggi sono retti da capi eletti.