#249 - 19 ottobre 2019
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore č un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote č la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'č la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: č questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Editoriale

Alberi

di Dante Fasciolo

C’è molto interesse agli alberi,
e particolare ai nostri giorni:
cadono per intemperie, muoiono per incuria,
e bruciano foreste intere.

Pallide denunce sulla responsabilità dell’uomo
e tiepide autodenunce sui danni,
quando dovrebbe mordere l’anima di ciascuno
l’aver colpevolmente ignorato
le esigenze della salute degli alberi.

Le Nazioni Unite richiamano al problema
indicando il 2020 Anno Contro le Malattie degli Alberi:
rispondano le nazioni, i governi, ma soprattutto
rispondano i cittadini, con azioni sollecite,
decise, tenaci contro gli ostacoli.

Mani delicate non abbiano paura
di unirsi a tante altre nel lavoro necessario:
conoscere in primis e divulgare il pensiero,
e accompagnarlo nel tempo
secondo precipue competenze ed attitudini.

Guardando gli alberi in questo nostro autunno
non possiamo non riflettere sulle parole dei poeti:
“Siamo come d’autunno sugli alberi le foglie”
eco lontana dall’Eneide Virgiliana
"Quante al primo freddo d’autunno levandosi
cadono nei boschi le foglie…
”
per ricordarci della caducitĂ  della vita,
il freddo, le tenebre…

L’albero sa che a primavera tornerà la luce e il calore,
e torneranno verdi e baldanzose le foglie
che ora lascia con dolcezza cadere donandogli
i colori dell’oro, del rame, dell’argento
ultimo grazie di riconoscenza per aver vestito
quel suo tronco contorto e capriccioso…

Consapevolezza del rinnovarsi della vita,
così simile alla vita dell’uomo,
chiamato a custodire la vita del creato.

Scrive George Byron:
“C’è una gioia nei boschi inesplorati.
C’è un’estasi sulla spiaggia solitaria.
C’è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo,
e c’è musica nel suo boato.
Io non amo l’Uomo di meno, ma la Natura di più
.

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